Prima attacca Emiliano, poi gli salva la poltrona: Conte professione stampella

La mozione di sfiducia presentata dal centrodestra non è stata approvata dal Consiglio regionale grazie al voto del M5s

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conte emiliano

Ma vi ricordate cosa diceva Giuseppe Conte nell’annunciare l’addio del Movimento 5 Stelle al governo della Regione Puglia? Rinfreschiamo la memoria: “Stiamo leggendo pagine di politica e di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi. Sono vicende da noi lontanissime […] Non ci possono essere due pesi e due misure. Vogliamo dare un’assoluta scossa, è il momento di fare pulizia, tabula rasa”. Il riferimento è allo scandalo del voto di scambio e all’inchiesta che ha colpito alcuni esponenti del Pd pugliese. Una frattura clamorosa con Michele Emiliano, che è riuscito a tenersi la poltrona da governatore con un rimpastino e con il successo al voto sulla mozione di sfiducia. E sapete di chi è il merito? Sì, proprio di Giuseppi.

La mozione di sfiducia presentata dal centrodestra contro Emiliano non è stata approvata dal Consiglio regionale proprio grazie al Movimento 5 Stelle: il centrosinistra compatto – Azione inclusa – ha votato contro la mozione, garantendo al dem di restare alla guida della Regione per il resto del suo mandato. Si tratta dell’ennesima giravolta di Conte, che un giorno dice una cosa e il giorno dopo ne dice un’altra. Un grande classico dell’autoproclamato avvocato del popolo, che si fa bello con gli elettori grillini al grido di “onestà-onestà” ma poi salva Emiliano.

“Vi chiedo di respingere la mozione di sfiducia, perché sinceramente non mi merito di essere sfiduciato. Ve lo dico dal profondo del cuore. Avrò fatto un sacco di errori nella mia vita, ma non al punto da essere sfiduciato in un momento in cui, in vent’anni di lavoro durissimo, abbiamo cambiato veramente la storia di questa Regione”, l’appello strappalacrime di Emiliano, disposto veramente a tutto pur di tenersi la poltrona. Nel suo intervento, oltre ad aver evidenziato che le inchieste non riguardano l’attività politica della Regione, si è genuflesso ai pentastellati annunciando il potenziamento dei “presidi di legalità” richiesti da Conte.

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Una brutta figura per Conte Il giurista aveva l’occasione di certificare la sua coerenza intellettuale, ma ha preferito trasformarsi in stampella. Il trionfo della contraddittorietà, lo zenit del trasformismo. Da grande paladino della legalità a domestico che nasconde la polvere sotto il tappeto. Sì, che brutta fine. E a questo punto non sorprende nemmeno la foto virale di Emiliano intento a giocare al cellulare a tetris e burraco durante la discussione della mozione di sfiducia: non c’era nulla da temere, il soccorso grillino non è mai stato in discussione.

Massimo Balsamo, 8 maggio 2024

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