Non si dipana l’intricata vicenda dell’occupazione abusiva di un appartamento da parte di Ilaria Salis, ex detenuta e ora europarlamentare. La scoperta di questa occupazione, avvenuta nel lontano 2008, ha acceso i riflettori sulla gestione degli alloggi e sulle politiche abitative nel Paese, suscitando reazioni a diversi livelli. Tanto che il Consiglio regionale lombardo ha approvato una mozione per chiedere ad Aler di fare il possibile per recuperare il presunto debito da 90mila euro che Salis avrebbe contratto con l’ente gestore degli immobili pubblici. Pignorando anche lo stipendio da deputata, se necessario.
L’autodifesa di Ilaria è nota: non nega di essere stata trovata in quell’appartamento, ma contesta ad Aler di non aver fatto ulteriori controlli nei 16 anni successivi. Motivo per cui il debito maturato sarebbe lunare. Però oggi Libero scova una storia non indifferente. E che potrebbe ridimensionare la difesa della Salis. Una vicina di casa, infatti, l’avrebbe vista abitare nell’alloggio occupato anche dopo il 2008. E l’ha notata in zona anche fino all’inizio del 2023. “Una bravissima ragazza – ha detto la vicina di via Giosué Borsi a Milano – Ha anche regalato il panettone e l’uovo di Pasqua a mia figlia”. Sin qui, nulla di strano. Però Ilaria nella casa sarebbe rimasta “circa tre anni”, e una volta lasciato l’appartamento non avrebbe cambiato zona: “È andata via prima della pandemia, si è trasferita dall’altra parte”. Sempre nello stesso stabile: “Quella casa accanto alla mia è stata la prima. Poi è andata a vivere con altre ragazze. In quell’angolino lì”. Quando Conte ci rinchiuse in casa per il Covid, la vicina ricorda di averla vista alla finestra “che preparava le cose per i suoi studenti tutta carina, gentile e sorridente”. Ultimo avvistamento? “A gennaio o febbraio 2023 l’ho vista che andava a buttare la spazzatura. Poi più nulla”.
Come noto, a febbraio di quell’anno Ilaria Salis viene fermata dalle autorità ungheresi, accusata di aggressioni gravissime, incarcerata, processata e infine scarcerata grazie alla candidatura con Avs e all’elezione all’Europarlamento. Intanto crescono le proprietà immobiliari della famiglia che Libero è riuscito a scovare. Oltre il villino con garage e l’immobile all’Abetone, adesso sarebbe spuntato anche un appartamento di nove vani di proprietà di papà Roberto a Castiadas, in Sardegna. Senza dimenticare un magazzino a Cagliari e piccole quote di alcuni terreni tra Monserrato e Selargius. Tutto lecito, ovviamente. Ma la domanda sorge spontanea: come mai Ilaria non ha fatto occupare ai compagni del Movimento per la casa qualcuna di queste proprietà?
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).