Cronaca

“Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione”. Lo schifo della piazza pro-Hamas

In piazza 6 mila attivisti anti-Israele: slogan contro Biden e Meloni. Controllate 1.600 persone, 19 portate in questura

roma

Nonostante il divieto della questura, migliaia di attivisti pro-Palestina, o meglio pro-Hamas, sono scesi in piazza a Roma. Centinaia di manifestanti si sono ritrovati alle 14 per partecipare al corteo nazionale di piazzale Ostiense. “Viva il 7 ottobre”, il motto vergognoso dei dimostranti, che hanno ingaggiato scontri con la polizia dopo aver tentato di forzare un blocco. I “democratici” hanno attaccato con lancio di bomber carta, sassi e fumogeni, prendendo di mira anche i giornalisti.

Secondo quanto affermato dai rappresentanti della mobilitazione, 6 mila persone per le vie della Capitale, blindata per l’occasione dalle forze dell’ordine, dotate anche di un elicottero per ulteriori controlli. Non è in piazza invece la Comunità palestinese d’Italia, che ha deciso di rispettare il divieto della questura e manifesterà il 12 ottobre. Nel mirino degli attivisti in piazza a Roma ovviamente Israele, Joe Biden e anche Giorgia Meloni. “Giorgia Meloni assassina”, il coro dedicato al primo ministro, seguito dai “classici” slogan come “Palestina libera” e “Israele Stato criminale”. Cori anche contro i giornalisti: “Giornalisti servi dello Stato”. Per capire meglio il tono di chi è in piazza a Roma, segnaliamo un altro coro intonato in piazzale Ostiense: “Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione”. Questo è antisemitismo allo stato puro, con buona pace di quella sinistra che difende a spada tratta questi manifestanti.

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“Siamo tutti antisionisti” è invece il coro intonato dai manifestanti di Osa, di Potere al Popolo e di Usb alla manifestazione pro-Palestina. “Noi vogliamo Gaza libera”, cantano ancora i presenti che sventolano bandiere della Palestina, con le immancabili kefiah al collo. Munito di megafono, un attivista ha rilanciato contro il governo: “L’Italia fermi la vendita e l’invio di armi a Israele. Finisca immediatamente il genocidio a Gaza”. Tra le tante bandiere della Palestina e della Pace anche quelle rosse di Potere al Popolo e degli universitari di Rete della Conoscenza.

Come largamente anticipato, in piazza a Roma anche anarchici e collettivi studenteschi, già protagonisti nella giornata di ieri con vergognosi attacchi contro lo Stato ebraico. “Il 5 scendiamo in piazza. E non ci frega nulla di un divieto. Perché uno stato che vieta le manifestazioni è uno stato fascista”, la promessa nei video realizzati dai collettivi studenteschi auto-organizzati nella giornata di ieri. Volti di spicco di alcuni licei romani hanno posto sulle loro pagine le foto di Netanyahu date alle fiamme, alternate a quelle di striscioni e scritte “Stop al genocidio”. Altro che dialogo.

Franco Lodige, 5 ottobre 2024

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