Politica

Processo Open Arms, lo sfregio di Luca Casarini: “Salvini disonora l’Italia”

Casarini Salvini migranti

Tira una gran brutta aria di governo tecnico e gli opportunisti soffiano in direzione propizia: “È un giorno importante per la giustizia italiana, la vicenda Open Arms è un caso unico. Dopo cinque anni siamo alla fase iniziale”, così il fondatore della Ong spagnola Open Arms, Oscar Camps. E Luca Casarini marinaro protetto dal Vaticano: “Spero che oggi si parli di giustizia. Giustizia nei confronti dei più deboli, di donne, uomini e bambini. Giustizia per quello che sta accadendo nel Mediterraneo, con naufragi continui. Lager in Libia. Il nostro auspicio è che oggi venga scritta una pagina di giustizia. Penso che non sia un processo contro l’Italia ma un processo contro quello che disonora l’Italia”.

Vedete, le dichiarazioni sono in fotocopia e mendaci a una sola voce. È chiaro che tutto fa parte di una strategia mediatica: gli interlocutori privilegiati, le domande e risposte concordate, che sembrano anticipare quanto già stabilito. Già, oggi è giorno della requisitoria per il pericoloso boss Matteo Salvini nell’aula bunker del supercarcere di Palermo, scelta coreografica non casuale. Dalla requisitoria è inutile aspettarsi sorprese, serve a preparare l’esito e Salvini verrà condannato. Perché deve essere condannato. Perché tira un’aria di governo tecnico e i segnali ci sono tutti: Mattarella che ricalca il Gentiloni estasiato dalla Von Der Leyen pandemica, i virologi che tornano a farsi sotto, certa confusione, provocata ad arte, all’interno di un governo in verità di mediocrissima caratura. Dice l’Europa: noi siamo il potere resiliente; possiamo perdonare l’Italia, ma dateci qualcosa. Dateci Salvini e togliete la zeppa al governo attuale. Meloni che fa? Finta di niente o come sempre tenta di adeguarsi, salvo scoprire che la Ue non la accetterà mai? Quelli come Camps o Casarini, è chiaro, predicano ai convertiti, il nostro agitatore redento lo fa per salvarsi la pelle, anche lui ha problemi giudiziari di presunta malagestione proprio sui migranti, ma più si parla di Salvini, più si condanna Salvini e più lui ne esce pulito.

Inoltre lo mormorano con ruolo attivo proprio nel costituendo governo tecnico in quanto raccomandato dal cardinale Zuppi di Sant’Egidio e dal papa Bergoglio che ha scoperto l’unico peccato essere la logica di non poter imbarcare tutti, di preferenza tagliagole e macellai di povere criste al calvario nel traffico o sotto un cielo stellato. Vi pare grottesco? Ma perché, noi non siamo quelli che hanno mandato all’Europarlamento una occupatrice seriale nell’alone del sovversivismo estetico ma violento? Si lavora alacremente all’eterno ritorno dei banchieri, dei “tecnici” e nello stagno Italia tutto si tiene: ragioni di potere spicciolo, ma anche l’archiviazione della fastidiosa commissione Covid, con il ritorno ai cari vecchi fascismi democratici: tutti vaccinati a forza, tutti rinchiusi, tutti fatti ammalare. Così nessuno fiata. Tutti salvo i migranti, quelli nessuno li obbliga alla siringa, ma che gli fa? Loro sono immuni per diritto divino, per parola di Evangelo. Salvini va condannato per le meschine aberrazioni della politica italiana, si accompagna pure col generale Vannacci; ma, soprattutto, per far cadere lo status quo in Italia e per tenerlo in piedi in Europa.

Salvini va condannato e andrà condannato perché aveva ragione politicamente, faceva il suo dovere di ministro e anticipava la catastrofe su cui oggi si umilia il resto dell’Europa: in Germania il cancelliere Scholz ha preso ad esprimersi con toni che altroché il nostro Capitone, più consoni all’imbianchino austriaco: “Scegliamo noi chi tenere, gli altri li deportiamo”. In Svezia, Paese socialmente e politicamente idiota, pagano trentacinquemila euro agli intrusi pericolosi pur che lascino i confini, con il che quelli faranno un giro e torneranno immediatamente a riscuotere altri soldi. La Svezia rappresenta la resa della dignità e della fermezza continentale, altri non possono più permettersi nemmeno soluzioni umilianti: i Paesi bassi sono già in minoranza, la Francia è ricattata e a Macron sta benissimo, ora va ad inaugurare la “nuova” Notre Dame depurata dei simboli cristiani; che le elezioni sentano di perderle o di vincerle, per non sbagliare i musulmani francesi scendono in piazza e bruciano tutto al grido “la Francia è nostra” e dicono il vero. Il Regno Unito si è messo fuori dall’Unione ma troppo tardi, detta legge l’Islam, la sharia è già realtà, la jihad pure. Salvini aveva ragione cinque anni fa ed è per questo che va stroncato, che sarà stroncato. Mai aprire crepe di consapevolezza, occorre rimuovere e punire democraticamente: due risultati con una sentenza.

Che farà la nostra Meloni è difficile dire, ma ha ancora un potere politico lei? Una cosa è certa: questo è un tempo di grandi ripensamenti, di clamorosi ripensamenti, ma purché non espressamente riconosciuti: i vaccini avvelenano, la auto elettrica è morta, le fonti rinnovabili una truffa, l’esagerazione ludico-tecnologica sforna mostri, le follie sessuali distruggono i ragazzini, quello sui migranti si è confermato uno dei business più sporchi e sconsiderati; insomma la drammatica dimostrazione di trent’anni di politiche sconsiderate se non malavitose dall’Europa, ma la morale è che ce ne vuole di più e per averne di più la soluzione è minare i governi nazionali e la magistratura è lì apposta, è quello il suo ruolo democratico.

Max Del Papa, 14 settembre 2024

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