Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato con il suo consueto stile diretto e provocatorio diversi temi d’attualità. La trasmissione ha preso il via con alcune riflessioni sui toni accesi che ormai sono onnipresenti nel discorso pubblico: “Ormai il vaffanculo è sulla bocca di tutti, da Calenda a Maurizia Paradiso. Abbiamo vinto noi! Questa è la prima considerazione che voglio farvi. È o non è il trionfo della Zanzara?”.
Cruciani ha poi difeso l’operato di Paolo Del Debbio, conduttore di Rete 4, elogiandolo per aver mandato in modo esplicito a “fare in culo” due esponenti di sinistra: “Ha fatto benissimo, benissimo! In maniera chiara, limpida, senza fronzoli. Uno di questi è Massimo Giannini, una persona di peso nella comunicazione italiana, che però merita di essere apostrofato in quel modo.”
Il conduttore di Radio24 non ha risparmiato critiche ai cosiddetti “sicari del giornalismo di regime”, sottolineando l’uso della parola “sicario” da parte di alcune testate: “La parola sicario va bene? Io non l’avrei utilizzata, ma siete voi sicari o quelli che dicono libertà e poi giudicano.”
Cruciani è passato poi a discutere del caso Prodi, evidenziando l’ipocrisia di certi ambienti progressisti: “Se sei di sinistra o progressista puoi permetterti quello che vuoi. Tirare ciocche di capelli a una donna, chiamare sicari i giornalisti, va bene tutto perché sei protetto.”
Infine, Cruciani ha affrontato un tema delicato come quello dell’aborto, criticando duramente l’obiezione di coscienza: “Io sono per l’abolizione totale dell’obiezione di coscienza. C’è una legge dello Stato sull’aborto, applicatela! Via l’obiezione di coscienza!”.
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