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Prodi ha messo le mani addosso alla giornalista. C’è il video

L’incredibile reazione dell’ex premier nei confronti della giornalista di “Quarta Repubblica” Lavinia Orefici. E nessuno fiata

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La notizia la conoscono tutti, la figuraccia è pubblica. Parliamo ovviamente di quanto accaduto ieri a margine della presentazione del libro scritto dal Professore con Massimo Giannini all’Auditorium di Roma, dove la giornalista di Quarta Repubblica Lavinia Orefici è stata attaccata – anche fisicamente – da Romano Prodi. Sì, proprio l’ex presidente del Consiglio, considerato un guru dalla sinistra italiana, il Professorone che possiede la verità in tasca e a cui a quanto pare non è legittimo neppure fare una domanda.

Il nuovo video di Prodi

“Ma che cavolo mi chiede? Ma il senso della storia ce l’ha lei o no?”. Già queste parole fanno trapelare tutto il nervosismo di Prodi per la domanda della cronista sulle frasi del Manifesto di Ventotene lette dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in aula mercoledì. L’ex titolare di Palazzo Chigi si è spazientito, invitando la giornalista in malo modo a considerare il contesto nel quale quelle parole furono scritte. Ma la replica piccata del Professore non s’è fermata lì. Alle domande si può rispondere anche in maniera molto dura, non siamo dei piangina (come altri). Il problema non è il “battibecco”, come lo chiama qualcuno, non è successo solo quello, ma quanto fatto da Prodi: “Come faremo vedere lunedì a Quarta Repubblica ha spiegato Nicola Porro – l’ex premier con questo clima di aggressività ha messo le mani addosso ad una giornalista”. E questo non può accadere.

Cosa si vede nel filmato? “Si vede che Prodi prende la ciocca dei capelli della giornalista e davanti agli altri colleghi le fa un gesto per cui non si va in ospedale, certo, ma Lavinia era scioccata così come gli operatori”. Che fine hanno fatto le storie degli uomini che non devono sopraffare le donne? E il sessismo? E il paternalismo maschilista? “Mettere la mani addosso ad una giornalista, o anche a un giornalista – ha fatto notare Porro – è una cosa che non abbiamo mai visto. Mai visto un politico che si permetta di toccare un giornalista e prendergli una ciocca di capelli in un contesto di aggressività come questa”.

Il racconto della giornalista

Un gesto inaudito. Nessuno andrà in ospedale, non vogliamo esagerare. Ma resta comunque inaccettabile. Prodi, ha ricostruito Rete4 in una nota, “ha afferrato una ciocca dei capelli della giornalista e l’ha strattonata. È stato il gesto di un attimo che ha lasciato scioccata e senza parole la giornalista. In decenni di lavoro, mai ci saremmo aspettati un gesto simile nei confronti di una collega da un ex presidente del Consiglio”. Anche Lavinia Orefici ha confermato tutto: “Il presidente Prodi, oltre a rispondere alla mia domanda con tono aggressivo e intimidatorio, ha preso una ciocca dei miei capelli e l’ha tirata. Ho sentito la sua mano fra i miei capelli, per me è stato scioccante. Lavoro per Mediaset da 10 anni, inviata all’estero su vari fronti e non ho mai vissuto una situazione del genere. Mi sono sentita offesa come giornalista e come donna”. La giornalista ha continuato: “Mi dispiace che il presidente non si sia semplicemente scusato per il gesto che vedremo lunedì nel filmato. Le cose più gravi sono le inaccettabili parole, inappropriate e paternalistiche contro un giornalista che pacatamente ha chiesto un commento su ciò che ha detto la premier Giorgia Meloni in aula”.

Non un malinteso, non un’esagerazione, non una fake news “delle destre”: la sequenza in questione mostra nitidamente il totem rosso mentre prende una ciocca dei capelli della giornalista. E attenzione: lo ha fatto di fronte a molte altre persone, di fronte a molti giornalisti e a molti operatori. Tutti tutti rigorosamente in silenzio. Può essere accettabile una reazione del genere? Per di più da parte di un ex presidente del Consiglio, che qualcuno sognava pure come presidente della Repubblica? Si possono avere le idee diverse – fino a quando la sinistra lo consentirà – e si può anche perdere la brocca senza alzare le mani. Però poi bisogna chiedere scusa.

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E invece anziché chiedere scusa alla giornalista, Prodi ha negato qualsivoglia responsabilità, accusando la collega di aver detto il falso: “Nessuno strattone o tirata di capelli. Come tutti i giornalisti e le persone presenti possono testimoniare ho appoggiato una mano sulla sua spalla perché stava dicendo cose assurde”. Le immagini tuttavia sembrano raccontare altro, con buona pace dell’eroe di Pd e giornalisti silenti.

Il silenzio dei media progressisti

Che poi l’altro problema è proprio questo. Dove sono le vestali del politicamente corretto? Dove sono i femministi e le femministe nelle redazioni? E l’Ordine dei giornalisti? Ci saremmo aspettati un minimo di solidarietà tra colleghi. Invece no. Massimo Giannini che dice? “La lezione di Romano Prodi ai poveri sicari del giornalismo di regime”. Non diciamo il buongusto, ma almeno il buonsenso. I commenti sotto il suo post su X spiegano bene il livello di un’uscita del genere. Ma la cosa sorprendente è un’altra: politici e firme di sinistra ogni giorno blaterano di sessismo e di violenza sulle donne, dove sono? Toc toc, ci siete?

Franco Lodige, 23 marzo 2025

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