Commenti all'articolo Proibendo le parole il regime woke vuole imporci il suo potere
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23 Commenti
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Stefan0
9 Giugno 2024, 11:41 11:41
E dàgli con questo “woke”, ci state bombardando con questi termini intraducibili ed estrapolati dal loro contesto. Evidentemente gli intellettuali di oggi non frequentano i bar, i panettieri o le fermate dell’autobus, altrimenti capirebbero che con i loro arzigogoli non parlano a nessuno.
Mts
9 Giugno 2024, 11:07 11:07
Tutto vero, ma essere immuni non è così semplice come sembra.
Quando il bombardamento mediatico è continuo e la gente si adegua in larga parte, resistere diventa difficile e, comunque, qualcosa si cede.
Ancora devo capire cosa accadde quando i fiumi, anzichè straripare, iniziarono a esondare.
gianfranco benetti longhini
9 Giugno 2024, 9:52 9:52
Basta leggere “George Orwell”, sia “LA FATTORIA DEGLI ANIMALI” oppure “1984” per avere una idea di manipolazione umana con le parole.
Cortez
9 Giugno 2024, 8:00 8:00
Non solo le parole, ma anche le immagini sono usate per la manipolazione. Non c’è campagna pubblicitaria, non c’è serie TV, non c’è rivista di moda senza una predominanza di “diversi”. Una parata di tipi non conformi, spesso antiestetici, per martellare nel nostro cervello l’idea malsana Segue
Claudio
8 Giugno 2024, 23:33 23:33
Nulla di nuovo.Leggete Orwell 1984.Non si può articolare un pensiero al di là delle parole che si possiedono. Eliminando certe parole impediscono di pensare in modo “non corretto“. Altra tecnica è quella di cambiare il significato delle parole. Assurdo poi proibire i sentimenti o le paure per legge.
Basilio
8 Giugno 2024, 22:15 22:15
Impedire, dirigere e controllare l’uso della parola è la forma di più basso livello di dittatura.
La costrizione all’uso di soli vocaboli “certificati” svolge l’analoga funzione delle fasce usate presso popoli antichi per allungare il cranio dei neonati.
Qui si deforma il pensiero.
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E dàgli con questo “woke”, ci state bombardando con questi termini intraducibili ed estrapolati dal loro contesto. Evidentemente gli intellettuali di oggi non frequentano i bar, i panettieri o le fermate dell’autobus, altrimenti capirebbero che con i loro arzigogoli non parlano a nessuno.
Tutto vero, ma essere immuni non è così semplice come sembra.
Quando il bombardamento mediatico è continuo e la gente si adegua in larga parte, resistere diventa difficile e, comunque, qualcosa si cede.
Ancora devo capire cosa accadde quando i fiumi, anzichè straripare, iniziarono a esondare.
Basta leggere “George Orwell”, sia “LA FATTORIA DEGLI ANIMALI” oppure “1984” per avere una idea di manipolazione umana con le parole.
Non solo le parole, ma anche le immagini sono usate per la manipolazione. Non c’è campagna pubblicitaria, non c’è serie TV, non c’è rivista di moda senza una predominanza di “diversi”. Una parata di tipi non conformi, spesso antiestetici, per martellare nel nostro cervello l’idea malsana Segue
Nulla di nuovo.Leggete Orwell 1984.Non si può articolare un pensiero al di là delle parole che si possiedono. Eliminando certe parole impediscono di pensare in modo “non corretto“. Altra tecnica è quella di cambiare il significato delle parole. Assurdo poi proibire i sentimenti o le paure per legge.
Impedire, dirigere e controllare l’uso della parola è la forma di più basso livello di dittatura.
La costrizione all’uso di soli vocaboli “certificati” svolge l’analoga funzione delle fasce usate presso popoli antichi per allungare il cranio dei neonati.
Qui si deforma il pensiero.
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