Parte della sinistra italiana ha accolto la narrazione di Hamas sul tragico bombardamento dell’ospedale di Gaza, puntando immediatamente il dito contro Israele. Molti non vedevano l’ora. Ma all’estero non è andato molto diversamente, basti pensare che persino il New York Times ha subito sposato la linea del gruppo terroristico palestinese, per poi fare un passo indietro. Ma c’è chi continua a supportare la teoria dei miliziani, il riferimento è alle ong finanziate dall’Europa: l’elenco è impressionante.
Subito dopo il bombardamento sull’ospedale, avvenuto il 17 ottobre, il ministero della Sanità di Gaza guidato da Hamas ha accusato Israele di aver ucciso centinaia di civili con un attacco aereo. Versione smentita dall’IDF, che ha condiviso video, immagini e materiale di intelligence per dimostrare la colpevolezza altrui: la tragedia è stata causata da un razzo della Jihad islamica destinato ai civili israeliani. Conclusione riconosciuta dagli Stati Uniti e dall’Occidente. Ma molte organizzazioni non governative finanziate dall’Ue hanno adottato la narrazione di Hamas, nonostante l’assenza di prove.
Tra i tanti esempi possibili, la posizione del Palestinian NGO Network (PNGO), finanziato da Ue, Italia e Svizzera: “I caccia israeliani hanno bombardato l’ospedale battista di Gaza uccidendo oltre 500 palestinesi e ferendo centinaia di civili. I leader mondiali devono condannare queste atrocità ed esercitare pressioni immediate su Israele affinché fermi il genocidio dei palestinesi”. Al Haq – finanziata da Svezia, Germania, Francia, Danimarca, agenzie delle Nazioni Unite – ha subito chiesto una punizione esemplare contro Tel Aviv per il crimine di guerra commesso.
Molte organizzazione non governative hanno persino denunciato il silenzio della comunità internazionale dinanzi alle atrocità commesse dagli israeliani: “I bambini palestinesi stavano giocando e pulendo l’ospedale prima che Israele lo bombardasse stasera e massacrasse oltre 500 persone in cerca di rifugio e pazienti feriti. Se non ora, quando interverrà il mondo per fermare il genocidio di Gaza?”, la versione di MIFTAH (finanziato da Ue, Svizzera, Norvegia, Irlanda). L’elenco è lunghissimo, a testimonianza della preoccupante tendenza di chi dovrebbe operare per il bene delle persone ma in realtà fa politica.
Come evidenziato da Ngo-monitor, le ong che prendono soldi da Bruxelles non hanno condotto alcuna indagine sul bombardamento contro l’ospedale. Nessuna verifica, nessun riscontro. E nessuna associazione ha messo in dubbio la veridicità dell’affermazione di Hamas, secondo cui sarebbe stato possibile documentare che centinaia di persone erano state uccise già pochi minuti dopo l’incidente. Una situazione emblematica del sentiment anti-israeliano che serpeggia tra le ong.
Ma c’è anche un altro fattore da non sottovalutare, ossia il fallimento del quadro degli aiuti umanitari a Gaza e la necessità di un’indagine sistematica e indipendente. Molte ong finanziate dell’Europa avrebbero infatti chiuso un occhio di fronte all’utilizzo degli aiuti umanitari per finanziare razzi, tunnel terroristici e altri strumenti cari ad Hamas.