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Psicodramma grillino sulla giustizia - Seconda parte

Almeno finché la pantomima grillina non cadrà, se mai succederà, nella scissione tanto attesa. Da una parte i contiani capitanati da Vito Crimi; dall’altra chi non intende tagliare il cordone ombelicale col garante. I primi ora minacciano lo strappo, i secondi blindano il governo. In mezzo centinaia di parlamentari che temono di non essere ricandidati al prossimo giro. Pare che Conte abbia cercato di utilizzare il nodo giustizia per far cadere l’esecutivo e farsi un partito tutto suo. Se c’ha mai pensato davvero, per ora il blitz è andato a vuoto. Potrebbe provarci di nuovo, magari durante il semestre bianco, per formare gruppi a sé fedeli e sparigliare le carte anche sull’elezione del nuovo capo dello Stato. Si vedrà. Quel che è certo è che il primo partito italiano, teoricamente azionista di maggioranza dell’esecutivo, naviga in pessime acque. Chissà se ha ragione Renzi quando dice che “il M5S è finito, è morto”. Anche se ancora nessuno glielo ha detto.

Giuseppe De Lorenzo, 10 luglio 2021

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