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Pugile trans contro la Carini, interviene il ministro dello Sport

Bufera sulle Olimpiadi: nel nome dell’inclusività esasperata vengono calpestati i diritti delle donne

abodi

Le Olimpiadi-flop targate Emmanuel Macron continuano a fare discutere e in questo caso l’Italia recita un ruolo da protagonista. Domani, infatti, la pugile Angela Carini sarà costretta ad affrontare la trans algerina Imane Khefil, alla quale era stato impedito di partecipare ai mondiali di boxe dello scorso anno per aver fallito il test ormonale. Inutile soffermarsi sui perché dell’indecenza di tale decisione, ma una cosa è ormai chiara: nel nome dell’inclusività esasperata vengono calpestati i diritti delle donne. Ma il governo non resta a guardare: “Trovo poco comprensibile che non ci sia un allineamento nei parametri dei valori minimi ormonali a livello internazionale, che includa quindi europei, mondiali e Olimpiadi. Nell’evento che rappresenta i più alti valori dello sport si devono poter garantire la sicurezza di atleti e atlete, e il rispetto dell’equa competizione dal punto di vista agonistico”, l’ira del ministro Andrea Abodi.

Il titolare dello Sport ha sottolineato la necessità di distinguere la pratica sportiva dall’agonismo che deve poter consentire di competere ad armi pari, in piena sicurezza, in questo caso è del tutto evidente che la dimensione dell’identità di genere in ambito agonistico pone il problema delle pari opportunità o delle stesse opportunità: “Non a caso, tante discipline sportive hanno posto dei vincoli per le atlete e atleti transgender necessari per poter permettere di gareggiare alle stesse condizioni. In questo caso assistiamo a un’interpretazione del concetto di inclusività che non tiene conto di fattori primari e irrinunciabili”. La Lega è sul piede di guerra e con Rossano Sasso chiede un’informativa urgente dello stesso Abodi: “Il Pd si erge a paladino femminista solo quando è utile alla causa progressista? La domanda sorge spontanea sentendo le parole della collega Braga che parla di lasciare fuori la politica dallo sport. Ma se ad essere calpestato è il diritto di una giovane italiana di gareggiare con una sua pari, e non con un uomo, in nome dell’ideologia woke tutto va bene? Sembra di sì, sentendo anche le parole di Malagò”, l’affondo del capogruppo in commissione Cultura, Scienza, Sport e Istruzione.

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Ovviamente non si tratta di giudicare un orientamento sessuale o un percorso di transizione, ma è impossibile non tenere in considerazione le naturali differenze biologiche tra un uomo e una donna. Dare il via libera all’incontro tra la Carini e Imane Khelif è un attentato alla sicurezza delle donne, ma a preoccupare è soprattutto l’ideologia che muove questa possibilità: la religione woke pretende di normalizzare il fatto che un uomo biologico picchi una donna, anche solo per non scontentare la minoranza arcobaleno. Il Cio ha consapevolmente deciso di ignorare la scienza e di abbracciare l’integralismo talebano.

Da domani le Olimpiadi verranno ancora viste come un esempio di correttezza? Impossibile se si consente a una trans di fare a pugni con una donna: viene meno il contesto di parità di condizioni, base di ogni sport. Ma dopo aver assistito a quella orrenda cerimonia inaugurale dei Giochi non ci stupiamo più di niente…

Franco Lodige, 31 luglio 2024

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