Mercoledì scorso, durante la puntata mattiniera di Elisir, popolare programma di divulgazione medica in onda su Rai3, verso la fine della puntata è sceso letteralmente il gelo nello studio televisivo. Rispondendo ad alcune domande poste dai telespettatori, uno degli esperti presenti, il professor Antonio Minni, del dipartimento Organi di Senso alla Sapienza di Roma, ha letteralmente scioccato Michele Mirabella, storico conduttore molto ortodosso, spiegando che da alcuni studi piuttosto accurati è emerso che dopo la terza dose dei famosi e famigerati vaccini anti-Covid tra i soggetti giovani il numero delle improvvise ipoacusie – abbassamento molto serio delle capacità uditive – irreversibili è aumentato in modo preoccupante.
Ciò è scaturito dal quesito relativo ad un altro studio realizzato in Sud Corea, secondo cui il Covid-19 avrebbe generato seri problemi di udito ai soggetti che lo hanno contratto. Secondo questo lavoro, in particolare, sembra che i casi di ipoacusie neurosensoriali generate dal virus siano aumentati di tre volte. Tuttavia l’esperto, dopo aver ammesso questa eventualità, ha tenuto a enfatizzare l’ennesimo “regalo” dei vaccini sperimentali, facendo sussultare lo stesso Mirabella che, mostrando grande sconcerto, se ne è uscito con la seguente domanda: “Ma cosa c’entra la vaccinazione?!”.
Pronta la risposta di Minni, che ha letteralmente mandato in bambola i suoi interlocutori, i quali proprio non si aspettavano che l’argomento virale prendesse questa piega: “La vaccinazione, probabilmente, scatena problematiche autoimmuni dell’orecchio interno.” Ancora una volta, dunque, sembrano emergere con grande fatica i dubbi sui vaccini che alcuni professionisti della medicina dotati di una buona dose di onestà intellettuale proprio non riescono a tacitare.
Dubbi e perplessità che, come ci sforziamo di ripetere fino alla nausea su queste pagine, avrebbero dovuto dare adito ad una operazione di analisi retrospettiva in merito ad una vaccinazione di massa senza precedenti – che fin dai primi riscontri sulla natura di una malattia che colpiva gravemente solo i soggetti molto fragili – la quale sembra aver creato assai più danni alla salute pubblica che benefici, oltre all’immenso spreco di quattrini che si sarebbe dovuto assolutamente evitare.
Claudio Romiti, 6 ottobre 2024
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