Cultura, tv e spettacoli

Pure la Ferilli molla la sinistra: cosa pensa di Giorgia Meloni

L’attrice critica Elly Schlein: “Troppo radicale e fatica a coinvolgere tutti”. Poi l’affondo: “Quale è stato l’errore della sinistra”

Sabrina Ferilli e Giorgia Meloni

In un’intervista a Vanity Fair, l’icona del cinema italiano Sabrina Ferilli esprime la sua posizione sulla politica attuale, con qualche critica a destra come a sinistra. Ma soprattutto a sinistra. Tra i temi sollevati dall’attrice, il più incisivo sembra riguardare i leader di partito. Se il segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, secondo l’attrice è “troppo radicale” e fatica a catturare l’interesse generale; Meloni invece viene definita “preparata”.

Ferilli, che ha un passato a sinistra a parte un innamoramento per il Movimento Cinque Stelle durante le elezioni romane del 2016, dice di essere preoccupata per la direzione che sta prendendo il partito. L’attrice sostiene che il partito si concentra su temi cruciali come la discriminazione, ma dovrebbe anche insistere su temi più trasversali come il lavoro, la sicurezza e l’educazione. “Faccio l’esempio della scuola – dice Ferilli – l’Italia ha livelli di analfabetismo e di abbandono scolastico preoccupanti, non è stato fatto nulla e la sinistra è stata al governo per tanti anni. Se non coltivi le nuove generazioni, la cultura, come fai a far crescere il Paese?”.

La critica parte da un presupposto: che combattere per battaglie come le frontiere aperte, l’accoglienza “che non può essere razzista” o il “diritto di cittadinanza per chi nasce e cresce qui”, cioè lo ius soli, sarà anche giustissimo. Ma “non sono interesse di tutti” perché “a noi non ci manca di arrivare a fine mese”. “Faccio parte di una fascia, più piccola, di persone privilegiate: non perché lo sono non posso parlare, anzi, però le mie preoccupazioni ‘pesano meno’ di quelle della maggioranza che vive le difficoltà tutti i giorni”.

Ferilli smentisce “categoricamente” l’ipotesi che il Movimento 5 Stelle la volesse candidare alle ultime elezioni regionali nel Lazio. Ma non si tira indietro quando si tratta di parlare del governo, sottolineando le sue differenze con la premier Giorgia Meloni. “Io sto a sinistra e su tanti temi sono molto distante”, afferma. Riconoscendo la preparazione del premier e il pieno controllo che ha sul governo, Ferilli si lamenta del fatto che la sinistra non sia stata in grado di proporre alternative durante la campagna elettorale, piuttosto che scoraggiare le persone a votare per Meloni definendola fascista. “È un capo di un governo di destra, e quello è, quello fa. Io sto a sinistra e su tanti temi sono molto distante. Dicono: è preparata. Ma che fosse preparata lo sapevo anche prima. L’errore della sinistra sotto elezioni e stato quello di dire: non votatela perché è fascista, invece di proporre alternative. I sondaggi la danno ancora ben salda, evidentemente la gente è soddisfatta“.