Esteri

Un'altra bufala?

“Putin è morto alle 20.42”. Chi c’è dietro le sparate sullo Zar

Dopo il presunto infarto (smentito dal Cremlino) adesso il canale Telegram alza il tiro: “Hanno provato a rianimarlo”

Vladimir Putin © Techin24 tramite Canva.com

Prima malato, poi col tumore, di nuovo sostituito dai sosia, pazzo, infartuato e adesso morto. Le notizie su Vladimir Putin sono un po’ come il prezzemolo: le trovi sempre in mezzo al vortice di informazioni più o meno vere che inondano i social.

L’altro giorno un canale Telegram che si dice sia gestito da un ex ufficiale del Cremlino, General Svr, aveva assicurato che qualche giorno fa lo Zar ha avuto un infarto, tanto da costringere due agenti di sicurezza a intervenire per soccorrerlo ai piedi del letto e rianimarlo nel piccolo ospedale di cui è dotata la sua residenza privata. Conferme? Nessuna. Anzi: il governo russo ha prontamente smentito la ricostruzione presa per buona da alcuni media occidentali e assicurato che il leader russo gode di una “salute invidiabile”.

Oggi però General Svr l’ha sparata ancora più grossa. Ai suoi abbonati ha assicurato che “verso le 20” di ieri le condizioni di salute dello Zar avrebbero “cominciato a deteriorarsi bruscamente”. “I medici in servizio” alla residenza avrebbero “chiamato un’ulteriore squadra di medici, che al loro arrivo, dopo quindici minuti, hanno iniziato la rianimazione del Presidente, quando ormai le condizioni di Putin erano critiche”. Il canale riporta un lungo messaggio pieno di presunti dettagli: “Alle 20.42 ora di Mosca i medici hanno interrotto la rianimazione e hanno dichiarato la morte del Presidente, informando gli agenti di sicurezza in servizio alla porta dell’accaduto. Su ordine personale di Dmitry Kochnev, la stanza della residenza presidenziale di Valdai, trasformata in reparto di terapia intensiva dove Putin è morto, è stata bloccata. I medici sono rimasti chiusi dentro con il cadavere del Presidente”. Secondo quanto riporta il canale, il corpo dello zar sarebbe stato messo in un congelatore per surgelati “Dmitry Kochnev sta eseguendo le istruzioni di Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo” e per gli eventi ufficiali si starebbe utilizzando un “sosia di Putin” come presidente, anche se “dopo la morte ogni tentativo di far passare il sosia per il presidente è più difficile”. 

Cosa c’è di vero? É facile immaginare che tra poco arriverà la smentita del Cremlino come già era successo per l’infarto di qualche giorni fa e in passato. In fondo i media occidentali, in alcuni casi con fonti di intelligence, dallo scoppio della guerra in Ucraina gli hanno “diagnosticato” senza riscontro Cancro alla tiroide, morbo di Parkinson, lebbra o declino a seguito di un ictus. Di tutto e di più. Tre giorni fa però Putin ha supervisionato le esercitazioni militari con tanto di lancio di missili balisti e da crociera con testate nucleari e si è sentito con Erdogan per discutere del conflitto in Medio Oriente.

Ma chi c’è dietro il canale General Svr da oltre 400mila iscritti? A gestirlo è un sedicente “funzionario russo dissidente” ma i suoi post si avvicinano più alla fantapolitica che alla realtà, come scrive anche il Corriere. Da tempo l’autore di questi messaggi sostiene che tutti gli eventi pubblici che si stanno svolgendo in questi giorni con Putin sarebbero in realtà realizzati grazie a un sosia, compresa la visita a Pechino da Xi Jinping, gestito da una cerchia ristrettissima di fedelissimi. Secondo Peskov, tuttavia, si tratta solo di “bufale assurde”.