Esteri

Putin: “Istruttori Nato già a Kiev e subiscono perdite”. La carezza dello Zar all’Italia

Il discorso del presidente russo tra approccio militare e le sponde con l’Italia e Trump. Cosa vuole il Cremlino

Putin Russia map © sasirin pamai's tramite Canva.com

È un Vladimir Putin che mostra i muscoli ma che tende la mano, che rivela le presunte mosse ostili dell’Occidente per poi lasciare uno spiraglio aperto per la pace. Intevistato dai delle principali testate internazionali, tra cui Associated Press, a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, il presidente russo si è soffermato sulla guerra in Ucraina – ma non solo – regalando alcuni spunti di riflessione sul futuro del conflitto. Uno dei passaggi più interessanti riguarda la presenza di volti occidentali in Ucraina, soprattutto nell’ottica delle proposte avanzate al presidente francese Emmanuel Macron circa l’invio di soldati occidentali a Kiev. Putin ha affermato che consiglieri e istruttori occidentali “sono già presenti sul territorio dell’Ucraina e, sfortunatamente per loro, subiscono perdite, lo so per certo. Nei paesi europei e negli Stati Uniti preferiscono tenere tutto sotto silenzio”.

Bastone e carota, schiena dritta e aperture, la ricetta di Putin è chiara. Se prima evidenzia che fornire armi in una zona di conflitta è sempre un passo pericoloso e grave, Putin poi definisce “insensate” le dichiarazioni secondo cui la Federazione Russa voglia attaccare la Nato. “Chi ha inventato questa sciocchezza?”. La linea è chiara: la Russia “non ha ambizioni imperiali” e non c’è bisogno di cercare “qualche sottotesto” perché “non esiste”. Se è vero che il Cremlino è pronto a utilizzare tutti i mezzi a disposizione in caso di minaccia alla sovranità e all’integrità territorial del Paese, è altrettanto vero che le porte per i negoziati con l’Occidente “sono sempre aperte”: “Le nostre porte sono sempre aperte per negoziati, incontri e discussioni”. Sarà vero? Sarà falso? Impossibile dirlo. Ma sicuramente non si tratta solo di un violento j’accuse senza margini di interpretazione.

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Ma non è tutto. Come già registrato qualche mese fa, Putin ha speso parole importanti per l’Italia, in nome del legame molto forte coltivato fino a qualche tempo fa. Lo zar ha rimarcato che la posizione di Roma nei confronti di Mosca è stata “più moderata rispetto ad altri Paesi Ue”, sottolineando che “la russofobia cavernicola non si diffonde”. La speranza di Putin è quella di ripristinare le relazioni con l’Italia, forse “anche più velocemente che con qualsiasi altro Paese europeo”. Tutto dipenderà dalle evoluzioni della guerra in Ucraina, ma Putin ha tenuto a fare chiarezza: per fermare le ostilità, bisogna smetterla di fornire armi. Un monito agli Stati Uniti ma anche agli altri Paesi occidentali: di questo passo, ha aggiunto, i combattimenti potrebbero fermarsi nell’arco di due-tre mesi. Anche in questo caso risulta difficile comprendere la sincerità di certe esternazioni, ma qualche segnale positivo sembra emergere.

Cosa cerca davvero Putin? Una domanda alla quale è difficile rispondere, ma attenzione ai giudizi sugli Stati Uniti. Il presidente russo si è infatti soffermato sulle presidenziali di novembre e ha sottolineato che nulla cambierà nelle relazioni tra i due Paesi a prescindere da chi sarà eletto. Mosca è pronta a lavorare sia con Joe Biden – politico della “vecchia scuola” – che con Donald Trump. A proposito del tycoon, Putin ha speso parole degne di nota: il processo nei suoi confronti rappresenterebbe un utilizzo della giustizia nell’ambito della politica. “È ovvio in tutto il mondo che il processo contro Trump, soprattutto in tribunale per accuse sorte sulla base di eventi accaduti anni fa, senza prove dirette, è semplicemente l’uso del sistema giudiziario nell’ambito di una lotta politica”, l’attacco di Putin, sicuramente conciliante nei confronti di The Donald. Chissà cosa ci riserverà il futuro, ma le parole di Putin potrebbero tracciare l’atteso solco.

Franco Lodige, 6 giugno 2024

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