Ieri la Corte d’appello di Bruxelles ha deciso di prolungare la custodia cautelare dell’ex-eurodeputato Antonio Panzeri e Niccolò Figà-Talamanca, entrambi coinvolti nel caso Qatargate. Vedete: la questione Panzeri ha a che fare con la cattiva coscienza della sinistra. Figà-Talamanca era il segretario generale della Ong “No Peace Without Justice” di cui la Bonino è fondatrice. Possiamo dire che Panzeri sta a D’Alema molto meno di quanto Figà-Talamanca stia ad Emma Bonino.
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I due si conoscono da quarant’anni e, quando il suo braccio destro finisce in carcere, la Bonino non fa una dichiarazione né a difesa né d’attacco.
Capite bene che la Bonino non può fischiettare e far finta di nulla. Non può, non per questioni di giustizia, bensì perché la storia del Partito Radicale le dovrebbe imporre di fare chiarezza quantomeno dal punto di vista politico.
Nicola Porro, 28 dicembre 2022
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Dal video-commento: Manca “il morto”: cosa non torna sul caso mazzette
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, io qua vedo un killer, una pistola fumante, ma non il morto. È evidente che nessuno di noi ha 600mila euro cash in casa e che questi facciano i truffaldini nel loro moralismo da quattro soldi. Ma la vittima qual è?
Che reati hanno commesso? Io non l’ho ancora capito. Hanno influenzato in qualche modo la commissione europea? Bah, hanno votato tutti cose diverse.