Il governo Meloni lo valuteremo dalle azioni, come è ovvio, ma una novità positiva va già individuata: si tratta – come ha dichiarato il presidente del Consiglio nel suo discorso alle Camere – di un “governo politico, pienamente rappresentativo della volontà popolare”. Con le conseguenti responsabilità, aggiungiamo noi.
È una novità che fa seguito a quelli che Giorgia Meloni ha definito dieci anni di governi “deboli, eterogenei, senza un chiaro mandato popolare”, che hanno lasciato l’Italia “negli ultimi posti in Europa per crescita economica e occupazionale”. Dieci anni – aggiungiamo anche qui noi – iniziati non casualmente con l’ineffabile manovra Monti, che triplicò la tassazione patrimoniale sugli immobili (250 miliardi di euro di Imu dal 2012 al 2022).
Per il resto, del discorso di martedì selezioniamo tre spunti interessanti: un motto (“Non disturbare chi vuole fare”), una sottolineatura (la necessità di combattere lo spopolamento delle aree interne), un impegno (l’attenzione ai corpi intermedi).
Buon lavoro al governo e alla nuova maggioranza, confidando che per la loro azione vogliano tenere presenti le “5 priorità per l’immobiliare” individuate da Confedilizia, che già prima delle elezioni abbiamo portato all’attenzione di tutte le forze politiche.
Giorgio Spaziani Testa, 27 ottobre 2022