Dopo mesi di no, è arrivata la vittoria definitiva di Zelensky. Al G7 di Hiroshima, la potenze occidentali hanno deciso di inviare i caccia F-16 ed addestrare gli ucraini al loro utilizzo. Trionfa – ancora una volta – l’orientamento atlantico “alla Polonia”, tra le principali Nazioni ad aver fin da subito posto il sostegno militare a Kiev tra le prerogative dell’alleanza. Alla fine, dopo il pressing continuo di numerosi Paesi Ue, gli Stati Uniti hanno ceduto, anche se – come già ribadito dal consigliere per la sicurezza, Jake Sullivan – l’invio degli F-16 non avverrà fin da subito, ma solo alle condizioni ed alle modalità determinate da Washington.
Rappresenta, comunque, un grande passo in avanti per l’Ucraina, dopo i secchi di no della Casa Bianca dei mesi scorsi, avuto riguardo soprattutto dell’iniziale politica estera di Joe Biden, contraria all’invio di qualsiasi fornitura a carattere offensivo. Dall’immediata invasione della Russia, infatti, il presidente americano fu tra i primi a ribadire che l’invio di armi offensive, aerei o carri armati avrebbero costituito il presupposto per lo scoppio della Terza Guerra Mondiale.
Questa volta, l’alleanza atlantica ha deciso di alzare il tiro e la risposta del Cremlino non si è fatta attendere. In concomitanza dell’arrivo di Zelensky a Hiroshima per il G7, Mosca ha diffuso una nota in cui ha parlato chiaramente di “rischi colossali“, nel caso in cui l’invio dei caccia dovesse effettivamente concretizzarsi. “Stiamo vedendo che i Paesi occidentali stanno ancora andando avanti con lo scenario dell’escalation. Ciò comporta rischi colossali per loro stessi“, ha affermato il vice del ministro degli Esteri russo Grushko, rispondendo alle domande sulla fornitura degli F-16 all’Ucraina. “In ogni caso, questo scenario sarà preso in considerazione in tutti i nostri piani e abbiamo tutti i mezzi necessari per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”, ha poi concluso.
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Nonostante tutto, la ragione alla base dell’invio dei caccia sta proprio in un’ottica di prevenzione. Come ribadito da Joe Biden, gli F-16 aiuteranno gli ucraini a prevenire rischi di future aggressioni. Anzi, secondo la Casa Bianca, Kiev ha dato dimostrazione di voler prevenire qualsiasi possibilità di escalation della guerra. Per tale ragione, come anche ribadito da Sullivan, “nulla è cambiato, le forniture militari seguono sempre le esigenze strategiche sul terreno”. E questo, secondo alcuni analisti Usa, potrebbe essere un passo decisivo per sbloccare la situazione di stallo, ormai perdurante da lunghissimi mesi.