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Quando i grillini flirtavano con Maduro - Seconda parte

Insomma, il legame affettivo e politico tra il grillismo e il Venezuela di Chàvez e di Maduro – nel 2017 i grillini, tra cui Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, volarono a Caracas per l’anniversario della morte del dittatore – appartiene alla stessa storia del Movimiento. Quindi, che dal Venezuela abbiano finanziato o no il M5S è ininfluente perché ciò che conta è la posizione politica grillina che ora è filo-chavista, ora è per il sostegno dei Gillet gialli parigini, ora è per la volontà generale populista, ora è Anticasta e ora è Supercasta, ora è tutto e il contrario di tutto ma è sempre convintamente contro la democrazia liberale (l’unica possibile) e nei due anni che è al governo è riuscita ad aggravare allegramente le condizioni economiche e finanziarie del Paese conducendolo, guarda caso, verso una società pauperista e paternalista in cui i rivoluzionari dell’onestà in monopattino si sono seduti a tavola e parlano dalle tivvù e dai social della bellezza della decrescita felice somigliando in modo impressionante al gallo sopra la monnezza (materiale e morale).

Giancristiano Desiderio, 16 giugno 2020

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