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Quando Soumahoro scriveva le prefazioni ai libri della Luiss

Il parlamentare con gli stivali è stato abbandonato dall’intellighenzia di sinistra. E ora si aggiunge allo scaricabarile la Luiss

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Ormai da qualche giorno è iniziata la lenta ritirata della sinistra da Aboubakar Soumahoro, il parlamentare con gli stivali travolto dallo scandalo che riguarda la cooperativa della suocera. Dopo i casi eclatanti di Zoro e Damilano, inchiodati da un servizio di Striscia La Notizia, un po’ in imbarazzo per essere stati i padrini mediatici del deputato, ora è il caso dell’università Luiss Guido Carli. Pure lei a quanto pare molto attratta dall’universo Soumahoro.

I rapporti tra Luiss e Karibu

Insomma, il parlamentare a quanto pare era ben conosciuto anche nei salotti della sinistra universitaria. E anzi, pare che ci sia molto di più. Come riportato dal quotidiano La Verità, infatti, “il 27 marzo 2020, sul sito Internet della Luiss, l’università romana controllata da Confindustria, una news dal titolo «Finanziata la ricerca Luiss per l’inclusione sociale dei rifugiati in Italia» racconta proprio il rapporto che l’ateneo stava costruendo con Karibu, con un progetto presentato al Viminale dalla coop nel 2019″. Guarda caso, si trattava della cooperativa della suocera di Soumahoro (sempre della serie che nessuno lo conosceva). E ancora: “Il tono dell’annuncio è quasi trionfalistico: «Luiss, in partnership con la cooperativa sociale Karibu e altri enti, si è aggiudicata un finanziamento per la ricerca come partner del progetto “Per.se.o. – Percorsi, servizi, orientamento all’inclusione socio lavorativa dei titolari di protezione internazionale”. L’obiettivo è garantire il supporto all’inserimento lavorativo dei rifugiati in Italia, contribuendo alla loro generale autonomia, da “costruire” attraverso la realizzazione di specifici percorsi individuali di inserimento socioeconomico, a seguito della loro fuoriuscita dal circuito di accoglienza»”.

Per approfondire:

  1. Quel dettaglio che sbugiarda la “combriccola Soumahoro”
  2. Caso Soumahoro, cala la mannaia sulle coop: “Messa in liquidazione coatta”
  3. Soumahoro, nuova tegola sulla famiglia. E la sinistra lo molla

Rileggiamo: “L’obiettivo è garantire il supporto all’inserimento lavorativo dei rifugiati in Italia”, un cortocircuito incredibile dopo lo scoppio dello scandalo, che ha portato la suocera di Soumahoro ad essere indagata per il reato di malversazione ed ammettere di non aver pagato i migranti della coop.

Va bene. L’Università ha precisato che si trattava di un progetto del ministero in cui “la Luiss ha svolto attività di ricerca scientifica per monitorare e valutare le diverse aree di intervento sui percorsi e servizi attivati a favore dei rifugiati”. E sarà sicuramente vero che “il rapporto con la cooperativa Karibu si è limitato solo ad attività di valutazione e analisi”. Infatti “l’ateneo è completamente estraneo a fatti e indagini relativi alla cooperativa in questione“. Ci mancherebbe. Ma tutta questa storia, come diciamo sin dall’inizio, è solo ed esclusivamente politica. Riguarda cioè la costruzione del “personaggio Soumahoro”, de sinistra, nero e lavoratore, da contrapporre al sovranismo di Matteo Salvini (“Uomini e no”, ricordate?”). Ecco. Questo personaggio alla Luiss pare sia piaciuto al punto che quando s’è trovata a pubblicare un libro dal titolo “Fragole, le donne invisibili della migrazione stagionale” la prefazione è stata fatta firmare proprio da Aboubakar Soumahoro.

Il caso del libro di Soumahoro

Le attività letterarie del deputato non sono dunque limitate all’ormai famoso libro Umanità in rivolta. Come ben ricorderete, durante l’intervista a Piazzapulita, il deputato con gli stivali sostenne di aver vissuto sino ad oggi grazie ai diritti incassati dal libro. Peccato che il saggio abbia venduto solo 9mila copie, una cifra che, relazionata al costo di 13 euro per una singola copia, e considerando un compenso del 10% all’autore, si può stimare possa aver generato un ricavo per il deputato di circa 10mila euro. Euro più, euro meno.

Si tratta di un altro dei paradossi (e dei tanti misteri) che avvolgono la vicenda della famiglia Soumahoro. Di una cosa, però, siamo ormai certi: la sinistra lo ha abbandonato a sé stesso, lo ha emarginato, lo ha fatto passare dall’essere la star del progressismo all’esponente più emarginato dall’area. Suona come paradosso anche l’incipit del “bestseller” da 9mila copie: “Sapete cosa deve fare un pugile? Non deve mai abbassare la guardia. E, più importante ancora, non deve mai farsi mettere all’angolo”. Una frase amara, proprio perché il suo autore la sta sperimentando appieno.

Matteo Milanesi, 1 dicembre 2022