Commenti all'articolo Quando “un italiano” mise paura ai terroristi islamici

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aldo
aldo
14 Dicembre 2018, 6:15 6:15

Quattrocchi fu l’emblema di un orgoglio Italiano che dovremmo essere fieri ma…un sfera ebbasta è considerato, grazie a Dio ai più pochi, l’idolo di questa Italietta…Il confronto …con le ultime parole del sig. Quattrocchi, alle demenziali prose del rapper non anno eguali. Faccio mie le parole di Orianna…Non ci sono mussulmani moderati e aggiungo: il loro compito, datogli da Allah, è di islamizzare l’europa governata da un pseudo buonismo. Col Global compact per loro sarà più facile….grazie

montezuma
montezuma
13 Dicembre 2018, 8:36 8:36

Il giorno in cui almeno metà degli Italiani si rendessero conto del valore di quel che ha fatto Quattrocchi, l’islam sarebbe finito come entità aggressiva.

Mentelibera65
Mentelibera65
13 Dicembre 2018, 8:34 8:34

Bel gruppo di commentatori che si è selezionato caro Nicola Porro! Fascisti (Pontalti) e pseudo-fascisti (tutti gli altri , che parlano di cose che manco conoscono) . Complimenti !
Nel punto invece consiglio di aprire cervello è vocabolario e guardare il significato della parola eroe , e cioè colui che a sprezzo del pericolo personale e potendo evitarlo , mette a rischio la propria vita per salvare quella di altri. Quattrocchi non ha salvato la vita di nessuno, e non poteva salvare la propria. Quindi non ha fatto alcun gesto “eroico” . Era li per soldi , per tanti soldi, e non per difendere i deboli ma per difendere i forti. Ed una parola detta in punto di morte non ti trasforma in nulla , se non serve a salvare qualcuno. Comunque meglio Pontalti degli altri. Almeno lui sa distinguere.

el kamili
el kamili
13 Dicembre 2018, 8:09 8:09

SIETE SOLO DEI POVERI IGNORANTI

Malkio
Malkio
13 Dicembre 2018, 2:41 2:41

Meglio se stava a casa sua, lui e i tre comparielli suoi (che chissà quanto ci sono costati)

Emilio
Emilio
13 Dicembre 2018, 0:29 0:29

Osservo che Raoul Pontalti non perde occasione, sia nel primo commento che nel secondo, di rivolgere attenzioni a Berlusconi. Deve trattarsi di una malattia dalla quale non si può guarire mai.
E pensare che io ringrazio Berlusconi per avermi dato modo di rendermi conto di come sono molte persone con le quali percorro la strada della vita.