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Quattro alternative (valide) al green pass obbligatorio - Seconda parte

Ragioni a favore e contro il sistema a incentivi

A favore:

1. Evita scontri sociali e il radicalizzarsi delle contrapposizioni e non lede alcun diritto costituzionale;

2. È il sistema più efficace nei confronti di quella vasta zona grigia che si è venuta a creare nel nostro Paese: cittadini che non oppongono un vero rifiuto ideologico a vaccinarsi ma sono riluttanti per varie ragioni (poca fiducia nel sistema causato dalla pessima comunicazione istituzionale, pigrizia, dubbi sulla reale necessità, ecc.), gruppo che comprende anche molti sanitari;

3. Può essere usato contemporaneamente per rilanciare i settori più colpiti dalla crisi post-Covid: ristorazione, turismo, alberghiero, automobile, commercio, trasporti;

4. Può servire a promuovere il marchio Made in Italy e promuovere la ripresa economica nel nostro paese;

Contro:

1. È meno efficace contro gli attivisti no-vax (che sono però una minoranza, rumorosa ma esigua);

2. È più costoso (ma può coincidere in parte con gli aiuti ai settori in crisi);

3. Richiede una stretta collaborazione pubblico-privato che in Italia può essere difficile e favorire fenomeni di corruzione (che comunque in Italia si verificano in ogni modo).

In conclusione, un elementare conto costi/benefici è decisamente a favore dei sistemi a incentivo perché non ledono diritti costituzionali, hanno un target molto più vasto e un prezzo sociale nullo o positivo e possono essere accostati a politiche di ripresa e sviluppo.

L’adozione di un sistema ad incentivi sarebbe forse possibile in Italia se si invertisse il paradigma della comunicazione istituzionale, incentrato fin da marzo 2020 sull’assenza di una figura centralizzata incaricata di informare in maniera trasparente e onesta i cittadini sull’evoluzione reale dell’epidemia (non avendo l’obiettivo di spaventare la popolazione con potenziali rischi, scenari catastrofici, e così via). La scelta di avere un’autorità centrale per la comunicazione (e non per la propaganda) è stata ad esempio adottata in Germania che non a caso, proprio ieri, ha annunciato che non intende seguire la proposta della Francia e non adotterà forme di pressione coercitiva per far vaccinare i propri cittadini. Sarebbe bene che l’Italia seguisse l’esempio della Germania.

Purtroppo, ragioni culturali e storiche fanno, invece, temere che il nostro Paese possa preferire i sistemi punitivi a quelli premiali: sarebbe un grave errore che ci porterebbe a scegliere politiche meno efficaci, per di più restringendo ulteriormente quei diritti di libertà. Che sono l’essenza di uno Stato liberale.

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