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Quei 5 Stelle che sognano gli Stati generali della cannabis - Seconda parte

In questo modo, quindi, ci si rassicura e si alimenta un immaginario autoreferenziale e ideologico,  impermeabile alla prova dei fatti ad ogni “principio di realtà”. In molti a sinistra, compresa quella interna al Movimento, sono consapevoli che bisogna per far  passare certe leggi-simbolo o identitarie, pandemia o non pandemia, proprio ora: bisogna cioè approfittare di questo momento, che forse non capiterà mai più, in cui fortunosamente si è al governo pur essendo minoranza nel Paese. Queste battaglie, d’altronde, sono le uniche, alla fine, che danno un po’ di coesione e tengono in piedi una baracca alquanto sgarrupata. La legge Bellanova sulla regolarizzazione degli immigrati clandestini è stata, da questo punto di vista, da manuale.

Quanto a Conte, statene sicuro, apprezzerà la richiesta di Sodano & Co e si scuserà con per la imperdonabile dimenticanza (sarà un momento storico: la prima autocritica del premier che la storia ricordi!). Non solo: si impegnerà a piantare, accanto al milione di alberi promessi l’altro ieri, anche un egual numero della magica piantina. Conte-Maria Antonietta dirà al popolo affamato di non mangiare le classiche brioche ma più, questa, semplicemente di farsi una canna.

Corrado Ocone, 18 giugno 2020

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