Già l’unificazione italiana fu il progetto di piccoli circoli (rivoluzionari di professione, uomini politici assai cinici, romantici studenti di estrazione nobiliare e borghese ecc.) e fu realizzata contro i sentimenti e le opinioni della maggior parte degli italiani del tempo.
Per l’unificazione europea in larga misura si può dire lo stesso, perché la furbizia e l’ingenuità si sovrappongono.
In questo senso non deve stupire che nel manifesto di Ventotene vi fosse un così forte disprezzo per le masse. Ieri come oggi, secondo coloro che ci governano, la gente comune “non è pronta” e talvolta “vota male”… meglio che il pallino sia nelle mani delle classi dirigenti.
In entrambi i casi abbiamo culture elitarie e di matrice giacobina che promuovono progetti di accentramento del potere (pure sostenuti, ça va sans dire…, da una molteplicità di interessi ben precisi).
Quei passi vergognosi del testo di Altiero Spinelli tutto sono, meno che refusi.
Carlo Lottieri, 22 marzo 2025
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