Tutti parlano di spread, pochi sanno di cosa si tratti. Ma stiamo ai fatti: nella giornata di ieri, il Tesoro (quello che sarebbe dovuto essere rappresentato da Paolo Savona) si è presentato ai mercati e ha detto: “Vogliamo vendere 6 miliardi di Bot”. Risposta fredda: poca la domanda per i nostri titoli a 6 mesi. Nessun straniero, così li hanno comprati le nostre banche. Lo Stato, cioè noi, pagheremo 1,2% di interessi (l’ultima volta il rendimento era stato addirittura negativo). Situazione delicata, al punto che Bloomberg, una grande agenzia finanziaria, titola: “La politica italiana infetta i mercati globali”. E non si può dargli torto. Lasciamo stare i complottismi e prendiamo atto dei fatti (e dei dati): i tassi d’interesse del debito pubblico italiano aumentano. E con loro quelli del mutuo dei cittadini e delle imprese sui loro investimenti.
Nel frattempo il commissario europeo al Bilancio Gunther Oettinger in un’intervista dichiara: “i mercati insegneranno agli italiani a votare per la cosa giusta”. Poi rettifica, ma il danno è fatto. E allora ci domandiamo: può un funzionario non eletto da nessuno e nominato dalla Merkel fare una dichiarazione del genere? Secondo qualsiasi galateo istituzionale no. Insomma, trattasi di cialtrone, anche se la questione dei conti pubblici e degli interessi da pagare rimane ed è responsabilità nostra.
Per concludere la giornata di ieri, il premier incaricato Carlo Cottarelli lascia il Quirinale da una porta di servizio seminando giornalisti, scorta e lasciando una sensazione di nervosismo.
Resta la domanda: alla luce di tutto questo, come risponderanno i mercati nelle prossime ore e giorni? Vedremo, però una mezza idea ce l’ho…