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Polemica inutile

Quel dettaglio che nessuno ha visto nel video: io sto con l’arbitro Sacchi

Il fischietto di Lecce-Sassuolo travolto dalle polemiche. Folli le accuse di sessismo per non aver stretto la mano alla guardialinee donna

Voi direte: con tutto quello che sta succedendo, con la guerra in Israele, le bombe a Gaza, gli scontri al confine col Libano e tutto il resto, siamo qui a commentare una mancata stretta di mano? Sì. E non per chissà quale motivo, ma per contrapporsi a questa insopportabile perbenismo contro Juan Luca Sacchi, l’arbitro che si è ritrovato nel vortice delle polemiche per non aver stretto la mano alla collega assistente.

Partiamo dai fatti. Le telecamere riprendono Sacchi nel tunnel degli spogliatoi poco prima di entrare in campo per la partita tra Lecce e Sassuolo. L’arbitro saluta il capitano emiliano, poi si gira per fare lo stesso con quello pugliese. Nel mezzo si trova Francesca Di Monte, assistente arbitrale, che alza la mano per contraccambiare un saluto: lui però la ignora e stringe la mano al leccese Strefezza. Fine. Livello di importanza del fattaccio? Zero.

Eppure sui giornali e online si è letto di tutto: c’è chi l’ha definito un “bullo“, chi – come Melissa Satta – si augura venga “sospeso per sempre” e magari marchiato a fuoco col tatuaggio del sessista. Idiozie. E non solo perché l’Aia ha negato si sia trattato di un gesto volontario (per poi sospenderlo lo stesso, non si capisce bene perché). Non solo perché la diretta interessata, l’assistente Di Monte, ha difeso il collega dalle “strumentalizzazioni” di un “gesto istintivo”. Ma anche perché, a guardare attentamente il video, di tutto può essere accusato Sacchi tranne che di sessismo.

Torniamo un po’ indietro con le immagini. Anziché focalizzarvi sulla faccia sorpresa della Di Monte, riavvolgete il nastro: quando Sacchi arriva, per prima cosa saluta il capitano dei neroverdi Ferrari e poi si gira. Avete notato? Esatto: non degna di un saluto neppure il collega (maschio, maschissimo) che lo avrebbe aiutato sull’altra linea laterale. Insomma: Sacchi non stringe la mano né all’assistente donna né al maschietto. Se succede quel che succede con la Di Monte è solo perché l’arbitro, voltandosi, pensava di trovarsi di fronte il capitano del Lecce. È rimasto sorpreso e ha agito di conseguenza, tanto più se è vero – come è vero – che il protocollo vuole che il saluto tra direttori di gara avvenga in campo prima del fischio d’inizio. Quindi ora torniamo pure a occuparci delle cose serie. Ma per quello che può valere, noi stiamo con Sacchi.

Giuseppe De Lorenzo, 9 ottobre 2023