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Quel Premio Nobel ignorato sul virus in laboratorio - Seconda parte

Da semplice osservatore non mi resta che prendere atto che la confusione creata intorno a questa pandemia è di notevole spessore e l’esperienza insegna che la confusione è spesso una cortina fumogena che serve a coprire qualcosa o a non far capire bene i fatti. Da una parte c’è un personaggio come il Professor Burioni che, nonostante le immagini che arrivavano dalla Cina, il due febbraio scorso dichiarava: “In Italia il rischio è zero. Il virus non circola”. Nonostante quest’errore il Professor Burioni praticamente non è stato colpito da critiche, la prova di ciò è sotto gli occhi di tutti visto che viene ancora molto ascoltato nei vari canali televisivi. Montagner, invece, nonostante un Nobel, cosa che non tutti possono esporre nel proprio curriculum, dopo l’ondata di critiche non è stato più ascoltato, né in Francia né altrove.

Sarà perché va contro corrente? La risposta non la conosco, ma in questa vicenda ci sono troppi lati oscuri che sarebbe il caso indagare e se colpe ci sono qualcuno le dovrà pagare e i governi responsabili di ciò, quello cinese in primis, debbono smetterla di giocare a nascondino perché dopo mesi di quarantena sono in molti a pretendere la verità.

Michael Sfaradi, 28 aprile 2020

 

 

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