Esteri

Quel proiettile di Trump a mezzo centimetro dall’abisso

L’attentato a The Donald e il precedente del duca Francesco Ferdinando: per un soffio, l’attentatore non ha trascinato il mondo in una immane tragedia

Donald Trump attentato

La storia spesso assume modalità impensabili per ripetersi. Tutti noi ritenevamo l’attentato politico come qualcosa di ormai sorpassato, inattuale, quantomeno nelle democrazie avanzate. Eppure, ecco che la storia ci sorprende nuovamente e ci rammenta che è bene non ignorarla. Osiamo azzardare un paragone. L’attentato dal quale Trump è uscito miracolosamente illeso assomiglia in modo impressionante a quello che a Sarajevo costò la vita all’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria nel 1914. Anche in quel caso uno sparo, un attentatore giovane con simpatie estremiste e, soprattutto, anche allora uno scenario internazionale incendiato, in bilico verso una guerra globale che sarebbe di lì a poco scoppiata e di cui l’uccisione dell’erede al trono asburgico fu il pretesto.

Fortunatamente, Trump non è stato ucciso.

Forse qualcuno avrebbe preferito che il proiettile centrasse il bersaglio ma così non è andata.

In un precedente articolo sul raro spazio di libertà che è questo sito abbiamo messo in luce quanto la situazione politica del mondo contemporaneo sia tremendamente simile al contesto internazionale che ha preceduto la Prima guerra mondiale.

Il ritrovato imperialismo violento russo; l’espansionismo finanziario e neo-colonialista cinese; la guerra tra Israele e il fondamentalismo islamico nel medio oriente; il caos politico in Europa (un’ Europa che assomiglia sempre di più all’Austria-Ungheria prima del suo crollo con una spruzzata di programmazione economica dal sapore sovietico).

L’incandescente contesto americano va ad aggiungersi alla disgregazione che sembra incombere sul mondo e le coincidenze storiche, che coincidenze non sono mai, si moltiplicano.

Il tentativo di uccidere Trump, leader politico legittimamente scelto da gran parte dell’elettorato della più grande democrazia del mondo, unito alle minacce dei missili russi puntati sulle capitali europee sono gli ultimi tasselli di un mosaico che si fa ogni giorno più cupo.

Per un soffio Butler in Pennsylvania non è stata come Sarajevo nel 1914. Ma la storia ci insegna che un espediente può emergere da qualunque avvenimento, anche il più impensabile come un attentato ad un candidato presidente.

Camminiamo sull’orlo dell’abisso e ogni tanto inciampiamo pure.

Francesco Teodori, 15 luglio 2024

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