Quella grande lezione della Maglie su Covid, lockdown e Cina

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giovanna maglie

C’è chi scrive ritratti di Maria Giovanna Maglie e titola sul suo essere “divisiva”. C’è chi scherza sulla sua morte, senza neppure dare il tempo agli amici di piangerla. Noi però vogliamo ricordarla andando a ripescare un video: ce lo inviò nel luglio del 2020, una vita fa praticamente, per presentare uno dei suoi tanti libri che meriterebbero di stare in ogni libreria. Erano i mesi del Covid, dei lockdown forzati, del “virus cinese” – lei non aveva paura a chiamarlo così – che costringeva il mondo a rinchiudersi, impaurirsi, limitare le libertà e distruggere le economie.

Maria Giovanna senza il “senno del poi” diede già allora una lettura perfetta della follia virale e anticipò nei fatti quanto sarebbe successo in seguito. Un’analisi precisa, determinata, non politicamente corretta come era solita fare. L’instant book per Piemme era intitolato “Il mostro cinese“. Parlava del virus, ovviamente, ma anche dell’accondiscendenza italiana verso il gigante asiatico. “Siamo stati vittime di due mostri – diceva la Maglie – Uno lo conoscete, è il Covid, il virus cinese che ci ha costretti a stare chiusi per quattro mesi in casa, ci ha riempito di paure, ci ha tolto la voglia di andare al mare e di produrre, distruggendo così la nostra economia e quella di molte altre nazioni dell’Occidente. Ma il mostro vero è la Cina, perché ha taciuto sui tempi, sui modi, sulla diffusione del virus. Perché la Cina è la principale responsabile del contagio globale”.

Il secondo colpevole Maria Giovanna lo vedeva a Roma, a Palazzo Chigi, sede di quel governo italiano guidato da Conte che “ci ha mandato agli arresti domiciliari”. Una considerazione che poi avrebbe approfondito in altri testi, critici anche contro il green pass.

Molto si potrebbe dire di Maria Giovanna. Potremmo parlare delle sue battaglie, del suo racconto – unica in Italia – dell’ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca. In politica estera il suo sguardo era preciso e non laterale, come su altri temi. Ha scritto Vittorio Sgarbi: era una donna “coraggiosa e tenace”, giornalista “preparata e scrupolosa” che “rifuggiva dai luoghi comuni”. Riguardando il video è possibile farsene un’idea.

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