Politica

Quelle voci nel Pd e i 3 nomi che terrorizzano Schlein

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Si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile nuovo avvicendamento alla segreteria nazionale del Pd dopo l’appuntamento elettorale delle Europee in programma il prossimo 9 giugno. Troppo fragile e divisiva la leadership di Elly Schlein perché l’attuale segretario possa avere vita lunga in un partito ormai completamente privo di una visione politica di medio-lungo periodo, in cui ogni nuovo corso dura giusto il tempo di una campagna elettorale. E proprio il voto (ormai imminente) per il rinnovo delle istituzioni europee potrebbe rivelarsi fatale per Elly Schlein.

Gli influenti capibastone delle innumerevoli correnti dem tuttavia non disperano, anzi, nell’ombra preparano già le loro oscure trame per riscrivere il futuro del partito nell’attesa che tale eventualità possa (finalmente) prendere forma. D’altronde, c’è poco di cui stupirsi, e la recente storia del Pd lo insegna: lo sport preferito in casa dem è sempre stato la caccia al segretario, e non c’è ragione per credere che non sarà così anche in questa occasione.

Dalle parti del Nazareno il dopo-Schlein è gia realtà. Non per nulla, si sprecano già i nomi in vista della successione: c’è chi vorrebbe puntare sul grande cavallo di ritorno da Bruxelles, l’attuale commissario europeo Paolo Gentiloni, che non a caso ha già annunciato di non volersi candidare alle Europee per fare ritorno a Roma (non certo da turista), e chi invece vorrebbe attingere direttamente dal più rosso tra i sindacati e favorire l’ascesa al Nazareno dell’attuale segretario della Cgil, l’ambizioso Maurizio Landini. Senza dimenticare poi il possibile terzo incomodo, quel Vincenzo De Luca ormai prossimo ad ultimare il suo secondo ed ultimo mandato da governatore della Regione Campania, da settimane in aperta contestazione con la linea dell’attuale segreteria.

Già parecchio corposa la lista dei papabili, dunque, e non è affatto escluso che possa ulteriormente allungarsi con l’ingresso di eventuali outsider. Tanti gli aspiranti segretari, tutti rigorosamente alla finestra ad attendere il passo falso (altamente probabile) del loro stesso partito alle prossime elezioni per cucinarsi la Schlein ed occuparne il posto. Riusciranno i nostri eroi a compiere l’ennesimo segretaricidio? E se sì, chi avrà la meglio nella fratricida lotta per l’ascesa alla tanto ambita segreteria dem? Ancora presto per dirlo. Lo si capirà nelle settimane a venire. Con ogni probabilità già all’indomani del voto europeo.

Nel frattempo, i congiurati continueranno a tessere pazientemente le loro tele, sperando che l’annunciato flop dei dem alle Europee possa effettivamente concretizzarsi. A quel punto, niente e nessuno potrà più trarre in salvo Elly Schlein dalle grinfie degli avidi segretaricidi, già smaniosi di veder rotolare al suolo la testa dell’ennesimo segretario, per poi darsi battaglia per la conquista del Nazareno.

Salvatore Di Bartolo, 12 gennaio 2023

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