Ma, nonostante il governo olandese abbia tagliato i finanziamenti all’Autorità palestinese per i suoi stipendi ai terroristi e a febbraio l’Ufficio del Primo Ministro francese ha dichiarato la sospensione dei finanziamenti a destinatari palesemente antisemiti, Sven Kuhn von Burgsdorff, rappresentante dell’Unione Europea in Cisgiordania, sapendo che è impossibile monitorare l’uso dei fondi dati a privati, fondi che una volta arrivati passeranno sicuramente di mano in mano fino ad arrivare ai vertici del terrorismo, ha, di fatto, indicato una “via di fuga” che si può utilizzare per continuare a godere dei soldi europei senza da una parte mettere Bruxelles in imbarazzo e, dall’altra, continuare a pagare le marchette a chi vede l’Unione Europea come un grosso bancomat da svuotare e che funziona senza pin.
Michael Sfaradi, 11 maggio 2020