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Quello che va salvato dell’Unione europea - Seconda parte

L’Ue diventi solo una piattaforma di servizi. Offra a chi li vuole programmi e progetti, consentendo a ciascun paese di scegliere la formula e il grado di coinvolgimento più adatti per sé. Rinunci alle pretese di integrazione politica. Grideranno gli eurolirici: “Ma questo è un progetto di Europa à la carte”.

Non c’è dubbio: e al ristorante, infatti, è sempre meglio poter scegliere liberamente tra diverse portate, anziché farsi imporre il menu fisso. Per di più da un cuoco tedesco.

Daniele Capezzone, 20 luglio 2020

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