Il signor Draghi é abituato a sopravvivere.
Poveri noi e povero lei, Porro che crede a questa persona.
Edoardo
Fabrizio
20 Giugno 2020, 13:00 13:00
Draghi è il “vile affarista” di cossighiana memoria. Colui che come direttore generale del Ministero del Tesoro, ha pilotato la svendita del patrimonio aziendale pubblico italiano, dopo aver segretamente concordato il piano sul panfilo Britannia, insieme ai suoi amici affaristi delle banche speculative internazionali.
Può piacere certamente ai nemici dell’ Italia, a chi vuole fare cassa su quanto costruito dai nostri padri con sacrificio e abnegazione.
È il curatore degli interessi di pochi ai danni della collettività, in perfetto contrasto con i fondamentali principi costituzionali, che mettono al primo posto l’ interesse generale rispetto a quello privatistico.
Uno come Draghi servirebbe solo a compiere il disegno perverso e neoliberista delle privatizzazioni, che significano meno servizi e più costi per la collettività, per arrivare al nuovo schiavismo.
wisteria
20 Giugno 2020, 8:39 8:39
Re: David v8
Ha ragione!
Temo che Draghi sarebbe l’esecutore testamentario del nostro povero paese.
Davide V8
19 Giugno 2020, 22:46 22:46
Io sono molto scettico su Draghi. Punto primo: ha ampiamente rinnegato, in tema di politica economica, i principi liberali che affermava all’inizio, ad esempio nella lettera scritta nel 2011 insieme a Trichet, ed in seguito continuando a chiedere efficientamento della pubblica amministrazione e simili cose condivisibili. – In tempi più recenti, si è lasciato andare al solito delirio keynesiano dello stampa e spendi (alla fine la sua formazione è quella), quindi in realtà non abbiamo alcuna garanzia su che strada seguirebbe, al di là del fatto che non sia di certo nè un incapace nè uno sprovveduto. – Punto secondo: temo anch’io che, in un ruolo di governo, diventi una figura “incontestabile” e proprio per questo pronta a fare porcate indicibili, in estrema applicazione del principio di autorità. Ricordiamo che questo concetto era già quello di Monti: una figura “tecnica” e “autorevole” in grado di fare cose impopolari. Com’è andata a finire? Che ha solo depredato il paese con imposte e porcherie deliranti, a parte la corretta riforma Fornero, talmente dannose per l’economia al punto da vanificare gli sforzi stessi (gli effetti sul deficit sono stati minimi, ed il debito è aumentato, avendo massacrato il pil). Gente talmente presuntuosa ed, in realtà, molto meno preparata di quanto creda di essere (come tutti i pianificatori centrali), al punto da “stupirsi” dei… Leggi il resto »
Lorenzo Fruscio
19 Giugno 2020, 22:04 22:04
Magari…. un bel calcio nel c ulo a questo governicchio di incapaci perditempo, e finalmente qualcuno che saprebbe raddrizzare la situazione.” A qualsiasi costo” . Saluti
Valter Valter
19 Giugno 2020, 18:18 18:18
Come si dice ? Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna. Questa la differenza tra Draghi, che l’economia la fa perché la sa fare, e quel pennellone bocconiano di Monti che non sapendola fare la insegna, nonché esser ricordato per i disastri combinati l’unica volta che ha messo mano all’economia nazionale. E grazie a Napolitano pure senatore a vita, quando l’unica cosa che meriterebbe “a vita” per i guai combinati sarebbe solo l’ergastolo.
Il signor Draghi é abituato a sopravvivere.
Poveri noi e povero lei, Porro che crede a questa persona.
Edoardo
Draghi è il “vile affarista” di cossighiana memoria. Colui che come direttore generale del Ministero del Tesoro, ha pilotato la svendita del patrimonio aziendale pubblico italiano, dopo aver segretamente concordato il piano sul panfilo Britannia, insieme ai suoi amici affaristi delle banche speculative internazionali.
Può piacere certamente ai nemici dell’ Italia, a chi vuole fare cassa su quanto costruito dai nostri padri con sacrificio e abnegazione.
È il curatore degli interessi di pochi ai danni della collettività, in perfetto contrasto con i fondamentali principi costituzionali, che mettono al primo posto l’ interesse generale rispetto a quello privatistico.
Uno come Draghi servirebbe solo a compiere il disegno perverso e neoliberista delle privatizzazioni, che significano meno servizi e più costi per la collettività, per arrivare al nuovo schiavismo.
Re: David v8
Ha ragione!
Temo che Draghi sarebbe l’esecutore testamentario del nostro povero paese.
Io sono molto scettico su Draghi. Punto primo: ha ampiamente rinnegato, in tema di politica economica, i principi liberali che affermava all’inizio, ad esempio nella lettera scritta nel 2011 insieme a Trichet, ed in seguito continuando a chiedere efficientamento della pubblica amministrazione e simili cose condivisibili. – In tempi più recenti, si è lasciato andare al solito delirio keynesiano dello stampa e spendi (alla fine la sua formazione è quella), quindi in realtà non abbiamo alcuna garanzia su che strada seguirebbe, al di là del fatto che non sia di certo nè un incapace nè uno sprovveduto. – Punto secondo: temo anch’io che, in un ruolo di governo, diventi una figura “incontestabile” e proprio per questo pronta a fare porcate indicibili, in estrema applicazione del principio di autorità. Ricordiamo che questo concetto era già quello di Monti: una figura “tecnica” e “autorevole” in grado di fare cose impopolari. Com’è andata a finire? Che ha solo depredato il paese con imposte e porcherie deliranti, a parte la corretta riforma Fornero, talmente dannose per l’economia al punto da vanificare gli sforzi stessi (gli effetti sul deficit sono stati minimi, ed il debito è aumentato, avendo massacrato il pil). Gente talmente presuntuosa ed, in realtà, molto meno preparata di quanto creda di essere (come tutti i pianificatori centrali), al punto da “stupirsi” dei… Leggi il resto »
Magari…. un bel calcio nel c ulo a questo governicchio di incapaci perditempo, e finalmente qualcuno che saprebbe raddrizzare la situazione.” A qualsiasi costo” . Saluti
Come si dice ? Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna. Questa la differenza tra Draghi, che l’economia la fa perché la sa fare, e quel pennellone bocconiano di Monti che non sapendola fare la insegna, nonché esser ricordato per i disastri combinati l’unica volta che ha messo mano all’economia nazionale. E grazie a Napolitano pure senatore a vita, quando l’unica cosa che meriterebbe “a vita” per i guai combinati sarebbe solo l’ergastolo.