“Questa è una vergogna”. Cruciani da applausi sui centri sociali

L’editoriale del conduttore della Zanzara: le aggressioni di Bologna, il silenzio della sinistra sui poliziotti e Raimo

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Zanzara 12 nov

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha espresso senza mezzi termini la sua opinione riguardo a diverse questioni di attualità. La discussione si è accesa intorno alle recenti manifestazioni a Bologna. Cruciani ha sottolineato come, secondo lui, ci sia stata una disparità di trattamento tra diverse formazioni politiche: “Da una parte c’è una manifestazione autorizzata, dall’altra gruppi di delinquenti che cercano di impedirla. Una manifestazione che magari può non piacerci, ma cosa succede? Che i partecipanti all’altra manifestazione, non autorizzata, di gruppi dei centri sociali, non solo vogliono pestare i fascisti, ma soprattutto picchiano la polizia. E questa è la vergogna: picchiano i poliziotti.”

Cruciani ha poi attaccato la sinistra istituzionale per la sua mancata solidarietà verso le forze dell’ordine: “La sinistra, quella per bene, quella dei partiti, che fa? Condanna le violenze? No, non condanna le violenze. Dà la propria solidarietà ai poliziotti? No, non dà alcuna solidarietà ai poliziotti. Si vergogni chi non dà la solidarietà alla polizia”.

Non sono mancate critiche anche al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che aveva parlato della presenza di “300 camicie nere” inviate dal governo: “Si dovrebbe vergognare. Che caz** dice il governo? Se ha delle prove che sia stata una provocazione, le tiri fuori. Mamma mia queste cose mi fanno imbestialire, queste cose mi fanno diventare pazzo”.

Infine, Cruciani ha affrontato il caso del professor Christian Raimo, sospeso per alcune frasi rivolte al ministro Valditara: “Se gli insulti vanno da destra a sinistra è incitamento all’odio, hate speech. Se invece gli insulti vanno da sinistra a destra sono sempre libere opinioni. Dunque Raimo viene protetto dalla sinistra perché ha insultato uno di destra. Quando è la destra che attacca la sinistra, sono insulti e discorsi di odio”.

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