Sono immagini raccapricciano. Una vera e propria caccia all’uomo. Un pogrom. Una battuta contro l’ebreo solo perché ebreo. Le immagini che arrivano da Amsterdam, dove ieri sera i tifosi del Maccabi Tel Aviv sono stati presi di mira da gruppi armati organizzati, pestati, malmenati e feriti. Non una faida tra ultras dell’Ajax e della squadra israeliana, ma un vero e proprio raid antisemita in nome “della Palestina libera”.
Le persone aggredite sono state inseguite, picchiate, accoltellate e alcune gettate nei freddi canali di Amsterdam, mentre gli assalitori esultavano a nome di Hamas, filmando le violenze. In alcuni casi, per evitare ulteriori violenze, alcuni hanno dovuto negare la propria identità ebraica. Racconta Yarin ai media israeliani: “Siamo finiti in un fast-food, un Kfc, con solo pochi poliziotti fuori che non sapevano che cosa fare. I musulmani hanno cercato d’investirci, di rapirci, di picchiarci, d’ucciderci…”. Aggiunge Avigord: “Subito dopo la partita, quando siamo usciti dal treno, è iniziato il caos. Gente che correva e picchiava, persone che venivano investite e aggredite. Ora siamo in quindici rintanati in albergo. Ci lanciano petardi, ci aspettano fuori con le moto. E la polizia non fa nulla!”.
Il primo ministro olandese, Dick Schoof, ha condannato fermamente l’attacco, definendolo “inaccettabile e antisemita”, e ha instaurato un dialogo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha chiesto maggiori misure di sicurezza per gli ebrei nei Paesi Bassi. Svegliato nel cuore della notte, il premier israeliano ha riunito il Consiglio di sicurezza e oltre alla protesta formale contro il governo olandese ha ancora organizzato un ponte aereo per i tifosi. “Le immagini pesanti di quest’aggressione non verranno ignorate – ha detto Bibi -, questo è un attacco antisemita. Il calcio non c’entra”. In un video si vede un tifoso malmenato che implora i suoi aggressori sostenendo di non essere ebreo, mentre un altro viene costretto ad urlare “Palestina libera”.
Sono stati veri e proprio agguati. Racconta Yaakov Masri ad Haaretz: “Hanno cominciato ad aggredirci, mi hanno rotto un dente e spaccato le labbra. E mio figlio è stato colpito due volte da un pugno in faccia”.
Le conseguenze degli attacchi sono state tangibili: almeno dieci tifosi israeliani sono rimasti feriti e la polizia ha dovuto intervenire per garantire la loro sicurezza. In seguito, sono stati effettuati 57 arresti tra le fila dei sostenitori di Hamas. Tre persone sarebbero ancora disperse. Non che non fosse prevedibile. Non solo intorno allo stadio erano apparsi numerosi striscioni Pro-Pal. Ma la polizia locale era stata avvertita dai servizi segreti israeliani, informazioni che a quanto pare sono state completamente ignorate. Bastava infatti guardare nei social olandesi in lingua araba per capire che i musulmani locali si stavano organizzando e dove, ma nessuno della polizia ha fatto nulla.
Duro il commento di Geert Wilders: “Sembra ci sia una caccia all’ebreo per le strade di Amsterdam. Che si arresti e si deporti la feccia multiculturale che ha attaccato i fan del Maccabi Tel Aviv”.
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