Sarà ben difficile tornare ad Einaudi, quando il meglio dei nostri è una mezza sega in confronto al peggio di quei tempi.
Pico
28 Gennaio 2022, 9:36 9:36
Einaudi? Un sogno caro Desiderio. In un paese di ignoranti e analfabeti difficile trovarne un altro come lui. Einaudi un vero liberale che si schiferebbe di fronte ai “liberali” da osteria di cui pullula questo sciagurato Paese di scappati di casa, degni solo di social, di volgarità, di astio, e di indisciplina congenita. Dal bilancio dello Stato…. fino alla abolizione del valore legale dei titoli di studio e delle corporazioni: questo era Einaudi, un uomo coraggioso in un mondo di pavidi statalisti individualisti catto-comunisti.
GianniV
28 Gennaio 2022, 8:09 8:09
Sarebbe sufficente (e non sarebbe poco) che in giro ci fossero più Montanelli, Biagi, Fallaci….
Franco
28 Gennaio 2022, 8:01 8:01
…”conservare della struttura sociale presente tutto ciò e soltanto ciò che è garanzia di libertà della persona umana contro l’onnipotenza dello stato e la prepotenza privata; e garantire a tutti, qualunque siano i casi fortuiti della nascita, la maggiore uguaglianza possibile nei punti di partenza”
Le stesse identiche idee di Desiderio: scuola privata, proprietà privata, iniziativa privata, sanità privata, servizi pubblici privati, respireazione dell’aria privata ecc ecc…
Uguale uguale.
Silvana Prestigiovanni
28 Gennaio 2022, 7:56 7:56
Chissà se i nostri politici sanno chi era e cosa ha fatto Enaudi
Davide V8
27 Gennaio 2022, 21:36 21:36
Caro Desiderio, indubbiamente Einaudi è una spanna sopra tutti gli altri, per i principi che richiama.
MA bisogna essere adulti e prendere atto di un processo fondamentale: anche cominciando così, il risultato è stato la distruzione paracomunista di tutto, che è cominciata negli anni ’60, per cambiare di passo nei ’70 e prolungarsi, con piccole variazioni sul tema, fino ad oggi, con un nuovo salto di qualità che è però frutto di decenni di abominio culturale accumulatisi.
Quindi Einaudi non basta.
Reagan non basta.
Thatcher non basta.
Servono sistemi estremamente più efficaci per mantenere la libertà da un esercito di parassiti.
Sarà ben difficile tornare ad Einaudi, quando il meglio dei nostri è una mezza sega in confronto al peggio di quei tempi.
Einaudi? Un sogno caro Desiderio. In un paese di ignoranti e analfabeti difficile trovarne un altro come lui. Einaudi un vero liberale che si schiferebbe di fronte ai “liberali” da osteria di cui pullula questo sciagurato Paese di scappati di casa, degni solo di social, di volgarità, di astio, e di indisciplina congenita. Dal bilancio dello Stato…. fino alla abolizione del valore legale dei titoli di studio e delle corporazioni: questo era Einaudi, un uomo coraggioso in un mondo di pavidi statalisti individualisti catto-comunisti.
Sarebbe sufficente (e non sarebbe poco) che in giro ci fossero più Montanelli, Biagi, Fallaci….
…”conservare della struttura sociale presente tutto ciò e soltanto ciò che è garanzia di libertà della persona umana contro l’onnipotenza dello stato e la prepotenza privata; e garantire a tutti, qualunque siano i casi fortuiti della nascita, la maggiore uguaglianza possibile nei punti di partenza”
Le stesse identiche idee di Desiderio: scuola privata, proprietà privata, iniziativa privata, sanità privata, servizi pubblici privati, respireazione dell’aria privata ecc ecc…
Uguale uguale.
Chissà se i nostri politici sanno chi era e cosa ha fatto Enaudi
Caro Desiderio, indubbiamente Einaudi è una spanna sopra tutti gli altri, per i principi che richiama.
MA bisogna essere adulti e prendere atto di un processo fondamentale: anche cominciando così, il risultato è stato la distruzione paracomunista di tutto, che è cominciata negli anni ’60, per cambiare di passo nei ’70 e prolungarsi, con piccole variazioni sul tema, fino ad oggi, con un nuovo salto di qualità che è però frutto di decenni di abominio culturale accumulatisi.
Quindi Einaudi non basta.
Reagan non basta.
Thatcher non basta.
Servono sistemi estremamente più efficaci per mantenere la libertà da un esercito di parassiti.