Quirinale, il linguaggio in codice di Draghi: “Campari, non Aperol…”

Il premier risponde alle rivelazioni del suo barista sul desiderio di salire al Colle

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Aperol o Campari? Il grande dilemma sullo spritz si trasferisce al Colle, o meglio sulla strada per il Quirinale. Tutto nasce dalla rivelazione fatta dal barista del PagaRoma, Antonio Proietti, sulla timida confessione che la moglie di Draghi, Serenella, gli avrebbe fatto tra un caffè e l’altro: Supermario, il premier, intende diventare Presidente della Repubblica. Lui l’ha ancora ammesso ufficialmente, ma il desiderio sarebbe quello: la famiglia Draghi, anziché tornare a Città della Pieve, si trasferirà al Colle. Vero o falso? Per ora si tratta ancora di un mezzo mistero, condito – ed ecco che tornano i superalcolici – dal dettaglio dello spritz.

“Ogni tanto la signora Serenella Draghi viene al nostro bar, l’ultima volta la settimana scorsa, coi ragazzi della scorta. È molto stressata”, ha raccontato Proietti a Un Giorno da pecora. Le ha mai chiesto se il marito vuol salire al Colle?: “Ha detto ‘Si, si, sicuramente lo farà‘. Me lo ha detto un po’ sconsolata, perché saranno molto impegnati. Di solito stavano sempre a città della Pieve andando al Quirinale sarà molto più complicato”. La confidenza contiene un dettaglio dirimente: “Prima di diventare premier veniva per colazione ma anche a fare l’aperitivo, gli piace lo spritz Aperol, a volte ne beveva anche un paio, insieme ai classici stuzzichini, patatine ed olive”.

L’intervista a Proietti fa ovviamente il giro d’Italia e subito si scatenano i retroscenisti, irritati per essersi fatti battere dal titolare del bar sotto casa del premier. Così ieri sera, alla conclusione della conferenza di Parigi sulla Libia, qualche cronista avvicina Draghi per chiedergli conto delle esplosive rivelazioni del suo barman. Davvero diventerà Presidente? Davvero intende prendere casa al Quirinale? Lui, tra il serio e il faceto, la butta sull’aperitivo. “Voglio dire solo che non ho mai bevuto spritz all’Aperol, non mi piace proprio. Ho sempre preso quello al Campari..“. Il premier sorride, dice e non dice, fa montare la curiosità forse più di prima. Aperol no, Campari sì. Tradotto: l’amico barista non va preso troppo sul serio. “Ho sempre preso lo spritz al Campari. Per il resto, mi hanno spiegato che si tratta di una montatura del giornalista”. Fine della storia? Forse. O forse no. Perché raggiunto di nuovo dai giornalisti, Proietti un po’ ritratta (“queste cose si decidono in Parlamento, mica al bar”) e un po’ conferma. Di politica magari se ne intenderà poco, ma i gusti dei clienti non li dimenticata: “Comunque Draghi prende l’Aperol”. Chi vuol intendere, intenda.

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