È ministra di Mario Draghi ma è anche la sua riserva per il Quirinale. Marta Cartabia è ritornata in pista per l’alto Colle. Dopo il difficile passaggio della riforma del processo penale, che l’ha vista in difficoltà, la titolare del dicastero della Giustizia ha ri-scalato la classifica di chi può succedere a Sergio Mattarella.
Non è più un mistero che da mercoledì sera Cartabia può vantare nel suo curriculum vitae anche la bollinatura di Giorgia Meloni. La ministra ha risposto positivamente all’invito di Atreju e non a caso la platea del Natale dei conservatori le ha riservato una serie di applausi. Passaggio chiave dell’intervento della Cartabia: «Questa è la terza puntata di un dialogo serrato che si è instaurato con Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia è l’unico partito di opposizione e quindi ho sentito questo come un atto dovuto perché in una democrazia si dialoga con l’opposizione».
Ammicca dunque alla parte destra dell’emiciclo. E la mossa non guasta. Ne rafforza i suoi punti di forza. Cartabia è molto apprezzata da Mattarella che la considera una sua creatura, sarebbe la prima donna eletta al Quirinale, includerebbe l’opposizione di Fratelli d’Italia, e, soprattutto, lascerebbe a Palazzo Chigi Mario Draghi. Why not, dunque. O come si lascia andare un deputato alla prima legislatura: «Pensione assicurata e avanti fino al 2023…».
Antonio Russo, 10 dicembre 2021