L’attenzione della mattinata era tutta su un numero: quanti voti avrebbe ottenuto Mattarella stamattina. Ma non ci sarà bisogno di attenere lo spoglio. Perché i partiti, incapaci di trovare un accordo su Belloni, Casini o Draghi, stanno tutti per convergere sul bis del Capo dello Stato uscente. Il 14esimo presidente della Repubblica dovrebbe essere Sergio Mattarella (di nuovo) e a chiedergli di restare al Colle sarà nientepopodimenoche Mario Draghi. Una mossa del tutto irrituale, che sentenzia la fine di ogni credibilità di tutte le leadership politiche.
Che sarebbe finita così lo aveva fatto capire Letta stamattina, parlando di “saggezza del Parlamento” da seguire. Un pezzo del M5S in fondo continuava da giorni a votare Mattarella al posto di scheda bianca insieme ai fuoriusciti grillini. I centristi, che stavano lavorando su Casini, sembrano ormai rassegnati. Italia Viva si rifugia in un “lo abbiamo votato nel 2015 e lo rifacciamo con entusiamo”. Avrebbero preferito Pierferdy, ma è andata così. Non a caso l’ex presidente della Camera oggi ha pubblicato una foto su Instagram con la bandiera dell’Italia e la scritta “Prima di noi viene l’Italia”. Come a dire: non posso battere in finale Sergio Mattarella. “L’Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese – ha scritto in una nota Casini – Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell’interesse del paese”.
L’unico ostacolo era quello della Lega, che sin qui si era opposta all’ipotesi del bis e poi è capitolata. A chiudere la partita è stata una dichiarazione di Matteo Salvini: “Gli italiani non meritano altri giorni di confusione – ha detto – Io ho la coscienza a posto, ho fatto numerose proposte tutte di alto livello, tutte bocciate dalla sinistra. Riconfermiamo il Presidente Mattarella al Quirinale e Draghi al governo, subito al lavoro da oggi pomeriggio, i problemi degli italiani non aspettano”. Posizione che ha scatenato la reazione di Giorgia Meloni: “Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci”. Invece è proprio così.
Tutti i partiti si sono allineati. Il vertice dei leader di maggioranza ha sancito l’accordo. Ma non saranno i partiti, come successo con la riconferma di Napolitano, a chiedergli di restare. Il ruolo di messaggero lo sta svolgendo Mario Draghi. L’Ansa riporta infatti che il premier avrebbe detto al capo dello Stato e ai leader politici che è opportuno che il presidente della Repubblica resti al Quirinale “per il bene e la stabilità del Paese”. Il premier sta facendo un giro di telefonate tra tutti i capi-corrente (compreso Di Maio, sintomo che il M5S ormai è diviso in due) per chiudere sull’elezione già oggi pomeriggio. Per ora resta un piccolo, residuale dubbio: il diretto interessato accetterà? Probabilmente sì. Le agenzie registrano anche una lunga telefonata tra Mattarella e Silvio Berlusconi. Ma la Meloni va all’attacco: “Sarei stupita se Mattarella accettasse dopo aver fermamente e ripetutamente respinto questa ipotesi. Anche perché sappiamo tutti che il secondo mandato presidenziale non può diventare una prassi, forzando gli equilibri previsti dalla nostra Costituzione”.
Intanto ecco il risultato dello scrutinio della settima votazione:
Quorum: 505
Schede bianche: 60
Astenuti: 380
- Mattarella 387
- Carlo Nordio 64
- Nino Di Matteo 40
- Pier Ferdinando Casini 10
- Elisabetta Belloni 8
- Manconi 6
- Marta Cartabia 4
- Mario Draghi 2
Articolo in aggiornamento