Chi può essere eletto (e come si vota)
Possono puntare al Colle più alto di Roma solo i cittadini italiani che abbiano compiuto i 50 anni di età e godano dei diritti civili e politici. Il Parlamento si riunisce in seduta comune alla Camera sotto la guida del presidente Roberto Fico, che ha convocato il secondo giro di votazioni per oggi pomeriggio alle 15.
La platea dei cosiddetti “grandi elettori” è composta dai senatori a vita, dai parlamentari (deputati e senatori) oltre che da 58 delegati regionali scelti dai consigli di tutte le Regioni, tre per ognuna ad eccezione della Valle d’Aosta che ne invia soltanto uno. Totale: 1.009 grandi elettori, tornati tali dopo la morte del forzista Vincenzo Fasano subito sostituito da Rossella Sessa.
Nei primi tre scrutini, per essere eletto il candidato presidente dovrà puntare ad un consenso molto ampio, ovvero i due terzi dei votanti: sostanzialmente 673 voti. Un obiettivo ambizioso, soprattutto per un parlamento così frastagliato. Forse, solo Mario Draghi e il Mattarella Bis potrebbero riuscirci. Dal quarto giro in poi, invece, sarà necessaria solo la maggioranza assoluta degli aventi diritto: il 50%+1, dunque 505 voti. Il quorum non cambia in base a chi si presenta in aula.
Le operazioni di voto
Fino a sette anni fa, alla Camera venivano montanti i cosiddetti “catafalchi” e i “grandi elettori” venivano chiamati a scrivere la loro preferenza su un foglio per poi depositarlo in dei cesti di vimini. Causa coronavirus, le cose sono cambiate un po’. Intanto ci sarà un solo scrutinio al giorno, per evitare di accavallare troppo la presenza di persone a Montecitorio. Gli elettori verranno poi divisi in gruppi di massimo 50 persone, così da sanificare le cabine (realizzate nuove per l’occasione senza tendine).
Discorso a parte per i positivi al coronavirus o quelli in quarantena preventiva. Il governo ha emanato un decreto apposito per permettere loro di partecipare all’elezione del presidente della Repubblica e nel parcheggio adiacente alla Camera dei Deputati, in via della Missione, è stato allestito un seggio speciale. Lì i circa 30 “grandi elettori” infetti potranno comunque consegnare la loro scheda”. L’unica “esclusa” dal voto è Sara Cunial: no vax e contraria al green pass, non vuole farsi un tampone per entrare alla Camera. Paradosso tutto italiano: lei, sana, non può votare; i positivi e i grandi elettori in quarantena, invece sì.