Capitolo donne: nelle cancellerie europee, sia pure senza alcuna possibilità concreta, c’è in prima fila Emma Bonino, ma solo perché ricordata per essere stata Ministra degli Esteri e Commissaria europea. Mentre Londra, e solo Londra, impazzirebbe per Letizia Moratti: più che presidentessa, lei al Quirinale si sentirebbe una vera Queen e tratterebbe tutti come sudditi, compresi quei segretari di partito ai quali oggi scodinzola. C’è ancora chi ricorda quando il Principe William andò a trovarla nella sua residenza milanese e notò subito quattro Canaletto molto simili a quelli di Buckingham Palace. “Sono otto in tutto, ne abbiamo metà io e metà tua nonna”, rispose compiaciuta la padrona di casa. Dalla sua, oltre a Salvini, anche le lobby del petrolio e delle assicurazioni, dove ha un ruolo apicale il suo grande amico, sponsor nonché ottimo tennista Carlo Clavarino, gran patron di Aon.
Chiude il capitolo femminile Elisabetta Casellati, anche lei in pole position per il suo attuale ruolo istituzionale e per essere stata un’autorevole e apprezzata consigliere del Csm.
Ma la vera preoccupazione a Bruxelles, come a Berlino o Washington, è che con Draghi a Chigi ammaccato dopo il no dì Berlusconi, l’Italia riprenda la solita tarantella dei conti pubblici in dissesto, dei Btp da immettere sul mercato a prezzi stracciati e con rendimenti altissimi e del Recovery Plan che non andrà più in porto. Convinti che a Roma, finiscono sempre per buttarla in caciara.
Luigi Bisignani, Il Tempo 23 gennaio 2022