Esteri

Raffica di cercapersone esplosi, decimati i vertici di Hezbollah: cosa è successo

Colpiti operativi ed ufficiali libanesi. Molti morti e migliaia di feriti. Si rischia la guerra totale? Cosa sappiamo

Per capire, o meglio provare a capire ciò che sta accadendo in queste ore in Libano bisogna partire dal tentativo di Hezbollah di assassinare Aviv Kochavi, ex capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano nel cuore di Tel Aviv. Attentato sventato dallo Shin Bet, il controspionaggio israeliano. Se questo attentato avesse avuto esito positivo la guerra aperta al confine fra Libano e Israele sarebbe scoppiata nel giro di poche ore. Rimane che nonostante le enormi pressioni di Francia e soprattutto Stati Uniti, l’apertura dei fronti di guerra fra lo Stato Ebraico, Libano e forse Siria, dove si stanno ammassando anche truppe yemenite oltre ai talebani arrivati dall’Afghanistan, non è più questione di se ma di quando.

L’evacuazione dei civili libanesi dai villaggi del Libano meridionale ne sono la chiara dimostrazione.

In ogni modo oggi siamo stati testimoni di un evento film di spionaggio. Molti operativi e ufficiali di Hezbollah, che tenevano il cellulare, negli ultimi minuti si parla insistentemente di cercapersone di ultima generazione, in tasca, sono rimasti feriti dalla improvvisa esplosione dei loro apparati elettronici.

Diverse telecamere hanno ripreso alcune di queste esplosioni e girano anche in rete dei filmati dove si possono vedere i danni causati all’interno di alcune abitazioni.

Libano 1

Le telecamere di sicurezza di numerose attività commerciali hanno catturato il momento delle esplosioni dei telefoni o dei cercapersone degli operativi di Hezbollah in tutto il Libano.

Ad alcuni terroristi i cellulari sono saltati accanto alla testa, ad altri in mano, ad altri in tasca. Considerando la posizione questi ultimi sono quelli che hanno causato i maggiori danni.

Coloro che li tenevano attaccati alla testa, hanno subito danni gravissimi, diversi sono morti.

In un lancio della Reuters, agenzia di stampa britannica, ha dichiarato che ci sono stati centinaia di feriti e di morti tra gli operativi di Hezbollah in tutto il Libano per l’esplosione dei cellulari causata da una nuova tecnologia israeliana. Anche la Reuters ha alzato il dito verso Israele nonostante Gerusalemme, è necessario ripeterlo, non ha assunto nessuna responsabilità su ciò che è successo e sta succedendo in Libano.

I media arabi, mentre sto scrivendo, svelano che si è trattato di una nuova arma israeliana che è in grado di far saltare i cellulari del nemico, trasformandoli in ordigni.

La rete Al-Hadath riferisce che nel paese dei cedri gli ospedali chiedono donazioni di sangue per curare i feriti Al Dahiya, roccaforte di Hezbollah a Beirut. La zona più colpita della capitale libanese.

Una fonte che vuole rimanere assolutamente anonima, per cui non verificabile e pertanto va presa con il beneficio del dubbio, ci ha riferito che gli apparati che sono esplosi oggi sono dei cercapersone della Motorola prodotti in Giordania. Questi apparati erano stati acquistati da Hetzbollah per le comunicazioni interne fra gli ufficiali sul territorio libanese e con i pasdaran iraniani presenti in Libano e Siria.

Qualcuno potrebbe aver inserito al loro interno qualche virus che ha improvvisamente fatto scaldare le batterie fino a farle esplodere.

Sempre da fonti arabe abbiamo saputo che l’ambasciatore iraniano in Libano è rimasto gravemente ferito dall’esplosione del suo cercapersone. Anche questa notizia è da prendere con il beneficio d’inventario.

Israele avrebbe così azzerato la catena di comando di Hezbollah. I suoi ufficiali dai quadri junior a quelli altissimi sono o morti o feriti, incapaci sicuramente di combattere. Secondo Al Arabiya il figlio del deputato di Hezbollah Ali Amr è stato ucciso: la sua testa saltata in aria mentre parlava col suo dispositivo di comunicazione.

Gli ospedali in Libano segnalano un grosso sovraccarico, alcuni hanno smesso di accettare pazienti e stanno dirottando le ambulanze con i feriti verso luoghi distanti. Gli ospedali di Tiro e Sidone non accettano più feriti. Gli ospedali di Harmel, Baalbak, al-Riyak e West Al-Baqaa (che sono lontani da Beirut, nel nord-est del Libano) chiedono ai cittadini di venire a donare il sangue.

Secondo Al Jazeera che cita una fonte della sicurezza libanese ci sono centinaia di vittime in tutto il Libano. Il ministero della salute libanese ha dichiarato che si contano fino a 2800 feriti dalle esplosioni.

Cominciano a emergere i morti tra gli altissimi quadri di Hezbollah.

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A questo articolo seguiranno aggiornamenti nel caso ci fossero novità importanti.