Ma quale “tele-Meloni”, nomignolo affibbiato dai detrattori del premier alla tv di Viale Mazzini. “Sono un giornalista Rai da 33 anni, sono entrata con Enzo Tortora quando era una ragazzina e ho visto tutto e di più…”. Paola Ferrari ci mette pochissimo a demolire la narrazione di sinistra sui nuovi assetti del servizio pubblico. Volto televisivo conosciuto, la storica conduttrice della Domenica Sportiva non ha esitato a offrirci una chiave di lettura alternativa a quella proposta da chi invece accusa il governo di aver allungato le mani sull’azienda foraggiata dal canone.
“Io non voglio parlare ovviamente della mia azienda, ma non mi pare sinceramente di vedere che è stato negato un pluralismo. Vedo giornalisti non di centrodestra che conducono dei programmi anche importanti. Alcuni se ne sono andati, ma mi pare che siano scelte personali e altri in molti casi sono stati riposizionati”, ha osservato la giornalista milanese, alludendo probabilmente ai casi di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, ma anche a quello di Bianca Berlinguer. In compenso, Roberto Saviano continuerà ad avere un proprio programma, in onda nel sabato sera di Rai3 da novembre. In prime time. Secondo la sinistra, invece, alcuni cambiamenti in palinsesto e ai vertici dell’azienda (cose che peraltro avvengono da sempre) sarebbero la riprova di una fantomatica “occupazione” della tv pubblica da parte della destra.
La Rai – ha tuttavia ricordato Paola Ferrari ai nostri microfoni – “è proprietà del Mef (che ne è azionista di maggioranza, ndr) quindi è normale che i vari governi possano comportare, nel momento in cui in Italia c’è una democrazia, dei cambiamenti”. Questo, ha ancora osservato la giornalista, “accade quando cambia una governance in un’azienda”. Ma vai a spiegarlo a quanti hanno sollevato il piagnisteo.
A margine della propria partecipazione alla Ripartenza 2023, Ferrari ha anche riflettuto sul ruolo della tv tradizionale nel racconto dell’attualità e sulla presenza sempre più invasiva dei social network. “Io stessa, pur lavorando in tv, uso molto i social dove però c’è il rischio delle fake news. Dai quotidiani mi aspetto invece l’approfondimento, cosa che invece un po’ manca”.
Marco Leardi, 14 luglio 2023
Rivivi qui tutti gli interventi e le tavole rotonde alla Ripartenza 2023:
- Una zanzara nella Zuppa
- Il politicamente corretto sta uccidendo l’ironia
- “Sfumature scorrette”: pièce teatrale controcorrente
- “Vietato ridere di Calimero”. Il prof e la lezione sulla cancel culture
- “Serve amore per il Paese”. Segreti e prospettive tra lusso e cultura
- “Siamo il Paese più bello del mondo”. L’Italia e il turismo senza confini
- Dalle telecomunicazioni alle autostrade: quanto vale l’industria italiana
- “Qual è l’obiettivo della Meloni”. Tutti i segreti del governo