Raimo scelga: se fa l’ultras di sinistra non può insegnare ai giovani

Intollerabile che un professore offenda ad oltranza il suo ministro. Fosse stato in un’azienda privata lo avrebbero già licenziato

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Raimo scuola 2

Immaginate di essere dei dipendenti e e di dichiarare pubblicamente che il vostro dirigente è “un cialtrone, un lurido, repressivo e pericoloso”. Immaginate poi di aggiungere, non paghi dei lusinghieri epiteti che gli avete già rivolto, che il suddetto dirigente è un bersaglio che andrebbe colpito come la Morte Nera di Star Wars. Probabilmente, dopo un paio di minuti, sareste già su LinkedIn alla ricerca di un nuovo impiego.

Ma a Christian Raimo, docente al liceo Archimede di Roma, già candidato e non eletto al parlamento europeo tra le file di Alleanza Verdi Sinistra, non è andata così male: tre mesi di sospensione e dimezzamento dello stipendio nonostante gli insulti (letteralmente quelli sopra riportati) nei confronti del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara.

Ciononostante, il professor Raimo si dice sconvolto per la sospensione. E non solo lui: i suoi studenti si mobilitano, insorgono i collettivi, sguaina le spade la sinistra tutta, levano gli scudi i sindacati. “Fassisti! Fassisti! Un intellettuale condannato per un’opinione!”. Si potrebbe già dibattere in merito alla definizione di “intellettuale”, termine ormai violentato, autoattribuito e affibbiato ad mentula canis, ma è meglio glissare.

Il focus di questa vicenda è un altro: la sinistra, paladina del politicamente corretto, delle querele, dei roboanti movimenti contro l’odio online e offline, cerca oggi di giustificare gravi insulti e minacce nei confronti di un ministro, schermandosi all’interno del sacro perimetro della libertà d’opinione. Siamo ormai giunti al paranormale.

Sia chiaro: chi scrive non è un fan dell’occhio di Sauron (per usare un’altra metafora cinematografica come l’intellettuale Raimo) che tutto vede e che sanziona chi si mostra dissidente verso il potere. Ma il doppio standard dell’intellighenzia progressista è sempre più esilarante ed evidente.

Infine, in ultima istanza, Raimo non è nuovo a queste uscite sconclusionate, dichiaratamente politiche e che sottendono violenza fisica, oltre che verbale. Pertanto, visto che la scuola dovrebbe essere apolitica, quanto più lontana possibile dall’indrottrinamento, pluralista, oggettiva nei confronti della storia, sarebbe utile che Raimo scegliesse cosa fare nella vita: se vuole fare l’ultras dei salotti di sinistra stia lontano dalle aule e dai giovani, che saranno poi liberi di votarlo compiuti i 18 anni. Ma lasci perdere la loro formazione.

Alessandro Bonelli, 8 novembre 2024

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