Non c’è che dire, l’aria degli States fa particolarmente bene a quel sottile analista di Federico Rampini. In collegamento da New York, durante una diretta di “Stasera Italia – Weekend”, in onda su Rete4, in poche parole, esprimendo un evidente pragmatismo anglosassone, ha messo in mutande i campioni sindacali che non perdono occasione per proclamare uno sciopero.
“L’Italia è uno dei Paesi in cui si sciopera di più – ha dichiarato il popolare giornalista – sostenendo, numeri alla mano, che negli ultimi 24 mesi sono stati indetti ben 518 scioperi, quasi uno al giorno. Nella maggior parte dei servizi pubblici negli Stati Uniti lo sciopero è vietato e nei settori privati le adesioni sono bassissime – ha aggiunto Rampini -. Ma questo – ha tenuto a sottolineare – nonostante che negli Usa gli stipendi siano i più alti del mondo”.
Dopodiché il nostro spara la sua bordata finale direttamente nella casamatta di Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, gli attuali condottieri delle mobilitazioni ad oltranza: “Questo è un tema cruciale su cui il sindacato dovrebbe riflettere. Tant’è che da quando ero un ragazzino, l’Italia contende alla Francia il record europeo degli scioperi. Ma – conclude – i risultati di questa conflittualità perenne sono pessimi. I lavoratori italiani rimangono i meno pagati d’Europa”.
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Ora, in primis verrebbe da concludere che con tutta probabilità il dichiarato miglioramento delle condizioni degli stessi lavoratori forse non rappresenta il movente principale che anima soprattutto Cgil e Uil ad alimentare tale conflittualità. Conflittualità che, guarda la combinazione, da quando governa la destra sembra aver messo il turbo nelle iniziative barricadere di leader incendiario come Landini, tanto da spingerlo ad invocare più volte lo spettro della rivolta sociale.
Tuttavia, se i fatti dimostrano che la strategia degli scioperi ad oltranza, che nella gran parte dei casi non fanno alcun male ai cosiddetti padroni delle ferriere, bensì vanno esclusivamente a danno dei cittadini comuni, non porta alcun risultato, se non quello di abbassare le già magre buste paga di molti dipendenti che vi aderiscono, quest’ultimi dovrebbero porsi la domanda delle cento pistole: ma a chi giova veramente tutto questo?
Io una idea in merito me la sono formata da un bel pezzo.
Claudio Romiti, 2 dicembre 2024
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