Ramy, le violenze choc: esplode bomba carta, rotto il braccio dell’agente

Da Roma a Bologna, passando per Milano e Brescia: dopo la pubblicazione del video dell’inseguimento si infiammano le proteste per il giovane 19enne di Corvetto

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scontri bologna

Non c’è pace, per poliziotti e carabinieri. Dopo gli scontri di Roma, quelli di Bologna. Poi a Verona gli agenti circondati, sui social i video delle divise sbeffeggiate. Il bollettino di un fine settimana di rabbia e follia dopo la morte di Ramy Elgaml, il 19enne di origini egiziane morto a Milano mentre fuggiva dalle gazzelle dell’Arma, è di 18 servitori dello Stato feriti. Di cui uno abbastanza grave.

“Il bilancio – dice Walter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia – è gravissimo ma non rende l’idea dei pericoli che i colleghi stanno correndo in queste giornate di follia. I poliziotti sono a rischio della vita perché queste manifestazioni non hanno a che fare con il grave lutto per Ramy, che merita il più assoluto rispetto, ma che è solo la scusa per scatenare il proprio odio mortale verso chi porta la divisa. Sono sempre i soliti violenti che non aspettano altro. La situazione sta degenerando in una velenosa escalation ed è ora di fermare questi criminali ridando il corretto nome alle cose: aggredire le forze dell’ordine che stanno svolgendo il proprio lavoro è un reato, non ammette alcuna giustificazione e ci aspettiamo che sia condannato unanimemente senza se e senza ma”. Mazzetti è preoccupato di quanto visto a Roma e Bologna. “Altri agenti sono stati colpiti da sassi, bottiglie e petardi mentre svolgevano il proprio lavoro – spiega – Queste manifestazioni non hanno a che fare con il grave lutto per Ramy, che merita il più assoluto rispetto, ma sono solo una scusa per scatenare il proprio odio mortale verso chi porta la divisa”.

Le città di Roma, Milano, Brescia e Bologna sono diventate scenari di una notevole intensificazione degli scontri. Roma, in particolare, ha testimoniato gli episodi più gravi, con un bilancio di 18 agenti feriti, di cui otto hanno richiesto interventi ospedalieri. Un gruppo di circa 400 dimostranti, riunitisi sotto uno striscione che proclamava “Vendetta per Ramy, la Polizia uccide“, ha scatenato vere e proprie battaglie urbane, lanciando fumogeni, bombe carta e oggetti vari contro la polizia, lasciando un’impronta indelebile sulla percezione collettiva della sicurezza pubblica.

Questi gravi incidenti hanno suscitato una forte reazione all’interno della sfera politica nazionale. Il Ministro Matteo Salvini ha condannato fermamente gli episodi, descrivendoli come “atti criminali indegni”, mentre la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha denunciato gli “episodi di disordine ignobili”, ponendo l’accento sull’importanza di una condanna senza riserve di tali violenze. Benché vi sia chi, come la segretaria del Partito Democratico, avverte contro la strumentalizzazione politica di questi eventi, vi è un unanime consenso sulla necessità di rispondere con fermezza alle aggressioni. Tanto che il governo sta pensando di accelerare per approvare alcune norme che possano mettere in sicurezza e tutelare gli agenti di polizia e i carabinieri chiamati a tutelare l’ordine pubblico.

Un aspetto ancor più inquietante di questa ondata di violenza è rappresentato dagli attacchi antisemiti, come dimostrato dall’assalto alla sinagoga di Bologna. Questo gesto ha scatenato la netta condanna sia dalla comunità ebraica che dall’ambasciata israeliana in Italia. In piazza è sceso il Coordinamento antirazzista italiano sostenuto da collettivi autonomi, centri sociali e gruppi studenteschi vari. La città il giorno dopo ha contato gli ingenti danni: cassonetti bruciati, cantieri assaltati, dehors distrutti. Ma anche scritte ingiuriose e poliziotti feriti, uno dei quali colpito da una bomba carta che ha devastato lo scudo di un agente e ha rotto il braccio a quello che gli stava dietro.

Le autorità hanno intrapreso indagini approfondite per identificare e perseguire gli artefici di violenza e vandalismo. La Digos e la procura analizzano le registrazioni delle telecamere di sorveglianza per rintracciare i responsabili. Rischiano ora l’accusa di “devastazione” oltre a quella di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Matteo Piantedosi, apprezzando il lavoro svolto dalle forze di polizia, ieri sera ha fatto trapelare come appaia chiara la strategia di certi ambienti che punta a destabilizzare e a creare incidenti legandosi a fatti di cronaca “presi a pretesto per scatenare le violenze di piazza”. Prima la Palestina, poi la guerra, una volta la Tav, ora Ramy.  Da qui la spunta ad approvare quanto prima il ddl sicurezza, che contiene anche misure volte a tutelare l’operato delle forze dell’ordine.

“L’altra sera in strada a Roma – commenta Massimo Nisida, segretario Fsp Roma – si avvertiva con chiarezza sconcertante tutta la carica di insofferenza, rifiuto e vero odio verso gli operatori in divisa, aggrediti con ogni mezzo e anche con ordigni rudimentali uno dei quali ha sfondato il vetro di un mezzo di servizio. Si può solo immaginare cosa un bomba del genere può fare a una persona. Queste sono aggressioni organizzate, messe in atto con precisa volontà di fare male e dimostrano chiari intenti eversivi perché le forze dell’ordine che si vorrebbero abbattere sono il simbolo delle nostre istituzioni e del nostro Stato”. Nel 2024 sono stati 273 gli agenti feriti, +127,5% rispetto al 2023.

Franco Lodige, 13 gennaio 2025

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