Appunti sudamericani

“Rapito un altro prete dalla polizia”

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© MattGush, Lunamarina e shahsoft tramite Canva.com

Lula mette in dubbio la permanenza nella Corte penale internazionale del Brasile e spara fake (balle) a raffica.

Lula è tornato a fare casino in merito al “caso Putin”, stavolta attaccando la Corte Penale Internazionale. “Non so se la giustizia brasiliana lo fermerà, è la giustizia che deciderà”, ha detto Lula che ha poi aggiunto “il ruolo della Corte penale internazionale (CPI) – che ha imposto il mandato d’arresto contro Putin – deve essere rivisto. Studierò la questione. Non sto dicendo che lascerò il tribunale ma voglio sapere perché il Brasile è uno dei firmatari, ma gli Stati Uniti, la Cina, l’India (falso) e la Russia no”, ha concluso, aggiungendo che « mi pare nessuno nel Consiglio di Sicurezza ha firmato il Trattato di Roma (altra fake news o panzana, basti pensare a Francia e Gran Bretagna per esempio) ». 

Un politologo russo assicura che Prigozhin sarebbe vivo e si divertirebbe come un matto in un resort extra lusso sull’isola di Margarita, in Venezuela

Valery Solovey afferma che il capo del gruppo Wagner era a conoscenza dell’incidente aereo e gli fu ordinato di evitare di salire sull’Embraer precipitato nella regione centrale di Tver, mentre era in viaggio verso San Pietroburgo e si nasconde in Venezuela, secondo l’analista politico russo intervistato dal Daily Mail. “A quanto ho capito, si trova su un’isola chiamata Margarita. Prigozhin si sta godendo la vita in un ottimo resort”, ha detto Solovey. Secondo lui, un accordo clandestino tra Putin e il suo massimo consigliere per la sicurezza, Nikolai Patrushev, potrebbe spiegare la sopravvivenza di Prigozhin. Tale accordo prevede presumibilmente che Prigozhin rimanga nascosto fino alla morte di Putin, momento in cui guiderebbe una forza di 5.000 mercenari Wagner, armati e preparati per possibili conflitti tra fazioni di potere rivali. Solovey è stato sino al 2019 capo del dipartimento delle pubbliche relazioni dell’Istituto di relazioni internazionali di Mosca, un istituto di insegnamento destinato alla formazione di spie e diplomatici. La sua credibilità è messa però fortemente in dubbio a causa della sua predilezione per le teorie del complotto, inoltre era da tempo che sosteneva di possedere informazioni privilegiate sulla salute di Putin ma, sinora, prove zero.

Nicaragua: la polizia di Ortega rapisce un altro prete, Osman Amador della diocesi di Estelí

Il 36enne sacerdote è stato prelevato dalla Cattedrale di Estelí venerdì notte e non si sa dove sia stato portato da agenti di polizia del regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo. Fonti della diocesi di Estelí hanno riferito che il rapimento è avvenuto intorno alle 22, quando un gruppo di agenti antisommossa ha fatto irruzione nella chiesa, dove si stava svolgendo un incontro tra membri del clero. Il rapimento è forse una ritorsione da parte del regime perché nelle sue ultime omelie il prete aveva pregato per la libertà di monsignor Rolando Álvarez, vescovo della diocesi di Matagalpa e amministratore apostolico della diocesi di Estelí. Padre Amador è stato l’ultimo direttore della Cáritas Diocesana de Estelí, cancellata dal regime nel marzo 2023. Pertanto, potrebbe essere collegato dalla repressione del regime al caso dei due sacerdoti Eugenio Rodríguez Benavides e Leonardo Guevara Gutiérrez, già detenuti in “una casa di formazione” a Managua dopo essere stati sequestrati dalla polizia lo scorso aprile per interrogarli su un presunto riciclaggio di denaro. Da allora il regime continua a non dire nulla sul “caso” perché non c’è niente e il rapimento di padre Amador dimostra che cercano disperatamente di incolpare qualcuno. Non bastasse è venuto fuori dalla testimonianza dei sacerdoti, che 15 agenti di polizia in uniforme, incappucciati e con armi pesanti, fecero irruzione e sgomberarono la residenza della comunità dei gesuiti all’interno dell’Università Centroamericana, espropriata qualche settimana fa. 

Paolo Manzo, 12 settembre 2023


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