La tecnica “contiana” di disperdere la decisione in più sedi non è un atto che ne attesta la democraticità, ma uno stratagemma furbesco per mimetizzare le responsabilità del governo giallorosso nello stagnante anarchismo istituzionale. Il limite strutturale della democrazia italiana è riconosciuto come “deficit decisionale” e l’attuale governo acutizza tale inibizione, aggiungendo anelli superflui alla catena decisionale, con task-force e comitati vari, e allungando, così, i tempi della deliberazione. Il Parlamento recuperi la sua centralità e interrompa l’espropriazione di funzioni a cui è sottoposto dal premier Conte che, per ragioni di opportunismo, continua a privilegiare una gestione extra-istituzionale dello stato di emergenza.
Andrea Amata, 3 dicembre 2020