Commenti all'articolo Recovery fund: la clausola nascosta per fregare l’Italia
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6 Commenti
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Stefania Musselli
29 Luglio 2020, 10:47 10:47
Io non mi sono fregata, non mi lasciano decidere vorrai dire!
Guido Moriotto
28 Luglio 2020, 22:32 22:32
Dateci i sacri testi.
Non sarebbe più semplice recuperare il testo firmato, pubblicarlo e verificarlo puntualmente?
Possibile che il Parlamento non abbia il testo firmato?
Sarà da ratificare, presumo. O Casalino fa quello che vuole?
Massimo
28 Luglio 2020, 20:55 20:55
Per leggere banalità dle genere me ne vado sulla pagina dei grillini
Mario
28 Luglio 2020, 20:04 20:04
L’Italia, sono anni che non ha innanzitutto una classe dirigente, una politica economica e sociale. Ora siamo ad un punto cruciale oppure si va veramente a zampe all’aria come Argentina e Grecia. E’ chiaro che con la mutualizzazione del debito chi riceverà il 28% dei fondi deve fare quelle riforme per la crescita e competitività. Riforme condivise con la continuità politica nel tempo. Ci saranno sacrifici da fare il popolo li farà come sempre. Il popolo non è chiaramente disponibile a più tasse, meno soldi in busta e precarietà però è l’anello debole della catena e purtroppo ne paga sempre le conseguenze. Oggi il popolo chiede riforme condivise e continuative, allineate alla crescita e alla competitività, per stare meglio dopo e per le future generazioni Solo così si esce da questa fase critica.
stefano
28 Luglio 2020, 20:02 20:02
Nessuno vuole fregare l’Italia semplicemente si è fregata con le sue manine ha fatto tutto da sola.
Questa storia è posizionata per finire nel peggiore dei modi.
Io non mi sono fregata, non mi lasciano decidere vorrai dire!
Dateci i sacri testi.
Non sarebbe più semplice recuperare il testo firmato, pubblicarlo e verificarlo puntualmente?
Possibile che il Parlamento non abbia il testo firmato?
Sarà da ratificare, presumo. O Casalino fa quello che vuole?
Per leggere banalità dle genere me ne vado sulla pagina dei grillini
L’Italia, sono anni che non ha innanzitutto una classe dirigente, una politica economica e sociale. Ora siamo ad un punto cruciale oppure si va veramente a zampe all’aria come Argentina e Grecia. E’ chiaro che con la mutualizzazione del debito chi riceverà il 28% dei fondi deve fare quelle riforme per la crescita e competitività. Riforme condivise con la continuità politica nel tempo. Ci saranno sacrifici da fare il popolo li farà come sempre. Il popolo non è chiaramente disponibile a più tasse, meno soldi in busta e precarietà però è l’anello debole della catena e purtroppo ne paga sempre le conseguenze. Oggi il popolo chiede riforme condivise e continuative, allineate alla crescita e alla competitività, per stare meglio dopo e per le future generazioni Solo così si esce da questa fase critica.
Nessuno vuole fregare l’Italia semplicemente si è fregata con le sue manine ha fatto tutto da sola.
Questa storia è posizionata per finire nel peggiore dei modi.