Da mesi percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo proprietario di una barca a vela. No, non si tratta di uno scherzo. È quanto realmente accaduto a Milazzo, in provincia di Messina, dove la Guardia di finanza ha scoperto la truffa operata da un uomo beneficiario del sussidio grillino. In pratica, il percettore, al fine di eludere il fisco, aveva immatricolato l’imbarcazione in Belgio, omettendo di indicare il possesso del bene nella dichiarazione dei redditi. La normativa prevede, infatti, che chi intenda accedere ai benefici economici connessi alla misura assistenziale non debba essere intestatario o avere nella propria disponibilità imbarcazioni da diporto. Così, l’uomo ha pensato bene di aggirare l’ostacolo immatricolando la barca all’estero pur di non rinunciare al sostegno economico.
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Le somme indebitamente percepite ammontano a circa 15 mila euro in poco meno di due anni. Le attività investigative condotte dalle Fiamme gialle, basate sull’approfondimento dei controlli effettuati in mare, sul controllo incrociato con le banche dati e sulle acquisizioni documentali presso gli operatori economici presenti sul territorio, hanno consentito di scoprire l’illecito e di segnalare il percettore all’Autorità Giudiziaria competente ed all’Inps, al fine di disporre l’immediata interruzione dell’erogazione del sussidio nonché l’avvio delle procedure per il recupero delle somme da questi indebitamente percepite.
L’episodio in questione, dimostra come i paletti previsti per l’accesso al sostegno siano facilmente eludibili, e quanto la norma si presti ad abusi ed illeciti. Tali difficoltà ad individuare la reale platea dei percettori, unitamente al flop delle politiche attive del lavoro, mettono ancora una volta in evidenza tutte le fragilità dell’impianto di un provvedimento pensato male sin dal principio.
Salvatore Di Bartolo, 28 gennaio 2023