Dopo il grande successo alle elezioni del 25 settembre, Giorgia Meloni dovrà lavorare sodo per mantenere il consenso e per rendere concreti ed attivi gli obiettivi descritti nel programma elettorale. Tra i vari punti c’è l’abolizione del reddito di cittadinanza. Su questo tema, Giorgia Meloni rischia di cadere in una trappola che potrebbe esporla ad attacchi rapidi da parte di Giuseppe Conte, pronto a colpire la leader di Fratelli d’Italia al primo passo falso. Di certo abolire di colpo il reddito di cittadinanza potrebbe scatenare l’ira di coloro che hanno votato il Movimento 5 Stelle nella speranza di continuare a ricevere il sussidio in un periodo molto difficile che, rappresenta però un costo importante per lo Stato.
Sul piano economico la Meloni non vuole sforamenti di bilancio, ma in ogni caso, sembra determinata a voler contrastare il caro bollette ed avviare un percorso che possa condurre verso gli sgravi fiscali. Molto probabilmente, le coperture per queste manovre potrebbero giungere dall’abolizione del reddito di cittadinanza. Come potrebbe Giorgia Meloni rimuovere il sussidio senza farlo percepire come una misura impopolare? Dopo una lunga conversazione con Valentina Grimaldi, ho ipotizzato una teoria che potrebbe essere presa in considerazione da Giorgia Meloni per continuare la sua agenda sul piano economico senza innescare eccessive polemiche a livello politico.
Innanzitutto sarà necessario fare un lavoro pedagogico e comunicativo, dove si spiegherà alle forze politiche di opposizione ed al popolo che il reddito di cittadinanza non può essere una soluzione, in quanto, i cittadini non possono vivere di “elemosine”, tra l’altro vincolanti ad una serie pressanti di regole, ma si dovrebbe aprire un serio discorso di taglio delle tasse, rilancio delle imprese ed aumento dei salari in modo da favorire la piena occupazione. Il secondo passo, potrebbe essere quello di stoppare nuove elargizioni del reddito di cittadinanza e lasciare integre quelle attive, fino a quando i percettori non saranno inseriti nel mondo del lavoro, ed al termine degli aventi dritto, abolirlo definitivamente.
Un’altra soluzione arriva dagli alleati del centrodestra, nello specifico da Silvio Berlusconi. Sul reddito di cittadinanza, il Cavaliere ha sottolineato che “la situazione della povertà in Italia è drammatica”. Ci sono 4.750.000 italiani che sono nella povertà assoluta e arrivano anche a 23 milioni perché altri 14-15 milioni sono nella povertà comunque. Dunque per il leader di Forza Italia, il reddito non andrebbe abolito, ma cambiato e migliorato. Se dal punto di vista economico questo comporta una spesa maggiore e sul piano politico una strizzata d’occhio all’assistenzialismo, potrebbe essere un’idea molto interessante ed innovativa, intesa come nuovo modus operandi dei partiti che, invece di cancellare le misure dei precedenti governi, potrebbero dare un segnale di grande stile, eleganza e visione del mondo, migliorando i progetti in corso realizzati nel passato.
In conclusione. Il reddito di cittadinanza, parliamoci chiaro, è stato l’unico motivo che ha permesso al Movimento 5 Stelle di ottenere ancora un minimo di consenso. Dunque, Giorgia Meloni, ha la grande opportunità, muovendosi bene, di fidelizzare anche i sostenitori rimasti vicini a Giuseppe Conte, lasciando intatto il sussidio per gli attuali percettori, guadagnandosi in tal modo la stima ed il rispetto anche di quella parte di popolo ed elettorato, bloccando però nuove richieste di accesso al reddito, fino ad eliminarlo gradualmente, sostituendo il reddito di cittadinanza agli aventi diritto con un posto di lavoro con una busta paga più dignitosa e conveniente rispetto al sussidio. Altra strada, modificarlo e migliorarlo come suggerito dal Cavaliere.
Per Giorgia Meloni non sarà facile guidare la nazione in un momento così complesso, ma con le mosse giuste potrà vincere questa difficile “partita a scacchi” e segnare una svolta storica che potrà essere studiata con piacere nei libri da parte delle future generazioni.
Carlo Toto, 29 settembre 2022